La Golden share ad ampio raggio

Il ministro Passera annuncia provvedimenti per l’estensione dei poteri speciali del Governo anche all’energia e ai trasporti. Il nuovo decreto per la crescita rinviato a settembre

21 Agosto 2012
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“Entro un mese completeremo la gamma di settori su cui applicheremo la golden share e poi ci saranno i decreti”. Lo ha affermato il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, durante una conferenza stampa al Meeting di Cl in corso a Rimini. “Per adesso, il Consiglio dei ministri ha toccato soltanto la Difesa, ma la golden share avrà anche una componente nel settore dell’energia e dei trasporti e questo avverrà in pochissimi mesi. Sarà fatto secondo i criteri europei che sono pro concorrenza”, ha concluso il ministro. “Non credo – ha aggiunto – che allontanerà gli investitori esteri, riguarderà pochissime entità e si atterrà alla normativa europea, ma crediamo sia doveroso utilizzarla nei settori strategici come hanno fatto altri paesi dell’Unione europea”. Ricordiamo che nella riunione dell’esecutivo del 10 agosto scorso. Il presidente del Consiglio ha illustrato ai ministri un provvedimento di sua iniziativa che definisce il regolamento per individuare le attività di rilevanza strategica per la difesa e la sicurezza nazionale. In particolare, è definito il perimetro e i contenuti del possibile esercizio di poteri concessi dal decreto sulla golden share (legge 56/2012). In caso di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e sicurezza nazionale – prevede il provvedimento presentato da Monti – il presidente del Consiglio può esercitare i propri poteri speciali. Ciò può accadere: attraverso imposizione di specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, il veto all’adozione delle più significative delibere societarie o apposizione di specifiche condizioni, se sufficienti a garantire adeguata tutela. Tra le misure previste, inoltre, l’opposizione all’acquisto di partecipazioni che raggiungano un livello tale da compromettere gli interessi protetti secondo valutazioni da operare caso per caso, non essendo possibile ricorrere a fattispecie astrattamente predeterminate (esempio: fissazione di soglie minime di rilevanza). Sempre per quanto riguarda le novità in arrivo, “nel prossimo Consiglio dei ministri non sono ad oggi iscritti provvedimenti per la crescita”, ha specificato il ministro Passera, ricordando comunque “che l’altro provvedimento per la crescita è di poche settimane fa. Certamente ci stiamo lavorando”. Passera ha parlato molto di fisco. L’Italia ha i “livelli di tassazione più alti al mondo. Una zavorra da correggere”, ha detto. “Tutto ciò ci ha portato a un quasi commissariamento” da parte dell’Unione Europea. Un’azione “che è stata evitata grazie al lavoro orchestrato da Monti. Ma ci siamo arrivati vicino e questo ha portato a uno stress anche per il welfare”, ha proseguito il ministro.
“Ciò che ha cambiato l’umore del mondo nei confronti dell’Italia è stata l’Unione” del parlamento, delle parti sociali e della politica “davanti a grandi sacrifici. Questo merito va a tutti”. “Fin dal decreto salva Italia”, il governo ha lavorato per creare una “agenda per la crescita. Mese dopo mese ci sono state azioni sulle liberalizzazioni, sulle infrastrutture, sulle privatizzazioni e sul lavoro”, ha aggiunto ancora l’ex numero uno di Intesa Sanpaolo. “Il nostro problema principale è la produttività. Abbiamo accumulato un ritardo più grave rispetto allo spread. Venti anni fa eravamo in vantaggio rispetto all’Europa” e oggi non lo siamo più. Secondo il ministro, oltre a uno spread dei titoli di Stato “c’è anche uno spread della produttività, che proviene da tante cose, ma anche dalla componente che è nelle mani delle parti sociali” sull’organizzazione del lavoro. Infine, parlando alla platea di Rimini, Passera ha sottolineato che occorre “ridisegnare la nostra macchina delle pubblica amministrazione. Serve anche correggere il meccanismo dei “concerti decisionali” e bisogna avere più fiducia nella gente e diffondere il fatto che per chi non rispetta le regole arriva la sanzione. Se si accetta ciò, possiamo mettere mano al federalismo. Servono più risorse per il welfare, ridurre la fiscalità per i cittadini e per le imprese oneste e serve costruire futuro. La sussidiarietà è la parola chiave per il nostro Paese e in questa ottica il terzo settore deve avere un ruolo più ampio”. “Il Popolo della Libertà è da mesi che chiede al governo di intervenire per ridurre il peso fiscale su cittadini ed imprese. Perció le parole del ministro Passera dal meeting di Rimini non possono che essere accolte con favore. Ma dai proclami si passi ai fatti”, commenta la senatrice del Pdl Simona Vicari, segretario dell’Ufficio di Presidenza del Senato. “Il Pdl ha presentato un programma per abbattere il debito pubblico e per ridurre le tasse – ha aggiunto -. Chiediamo al governo ed alle altre forze politiche di confrontarci su questo. Lasciamo stare De Gasperi e discutiamo sul futuro dell’Italia e degli italiani”.

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