Il Governo non cede sul Sistri

Fonte: Il Sole 24 Ore

MILANO – Il Sistri sarà «pienamente operativo a partire dal 1° giugno». La posizione ufficiale del Governo è stata esplicitata ieri pomeriggio alla Camera durante il question time. Rispondendo all’interrogazione del parlamentare Mario Pepe, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, (Stefania Prestigiacomo aveva dato forfait poco prima, delegando il collega) ha ribadito che non ci saranno altre proroghe all’entrata in vigore del sistema di tracciamento digitale dei rifiuti, scaricando peraltro parte delle responsabilità del ritardo nel percorso di avvicinamento su «episodi di vera e propria, deliberata, resistenza al cambiamento» da parte di «soggetti obbligati al Sistri». Una risposta che allontana, di fatto, le istanze del mondo imprenditoriale avanzate all’indomani del click day dell’11 maggio scorso – test che ha rivelato gravi problemi applicativi del software – e ribadite ieri con fermezza da Confindustria. La capofila delle associazioni imprenditoriali sul tema, ha ripresentato la «richiesta di incontro con il Presidente del Consiglio e con il ministro dell’Ambiente, già formulata insieme a tutte le organizzazioni di impresa», ribadendo la «necessità di una sospensione dell’obbligatorietà del Sistri e di un ripensamento dell’intero sistema». Scenario, questo, che, invece, il Governo, a 13 giorni dall’entrata in vigore di Sistri, respinge con argomentazioni recise. Pur ammettendo «malfunzionamenti dei dispositivi distribuiti», Vito ha chiamato in causa le «resistenze» di parte delle imprese, ha testimoniato il «senso di responsabilità del Governo» nella concessione di «proroghe succedute nel tempo», ha sottolineato l’«atten-zione per le esigenze poste dagli operatori tramite le organizzazioni imprenditoriali di appartenenza, che sono state, anzi, direttamente coinvolte nel processo di costruzione e di attuazione del nuovo sistema di controllo della tracciabilità», e ha infine escluso che Sistri intaccherà risorse pubbliche, toccando così di fatto uno dei punti dolenti della questione, cioé i contributi annuali dovuti dalle aziende. A questo proposito, il ministro ha anticipato che «una volta terminata la contabilizzazione dei costi e delle entrate relative al 2010, potranno verificarsi delle eccedenze destinabili alla riduzione dei livelli contributivi». Le «oltre settemila imprese che hanno chiesto la revisione dei contributi versati o la loro restituzione» dovranno comunque attendere l’anno prossimo per ottenere il possibile sconto. Nella risposta all’interrogazione, il Governo ha poi articolato un lungo paragrafo sui costi sopportati dalle imprese, cui l’esecutivo ha dedicato «grande attenzione» soprattutto sul versante delle piccole e medie aziende. «Il sistema tariffario ? secondo il Governo – è stato organizzato nel rispetto dei criteri e della dimensione di imprese e della quantità e della tipologia dei rifiuti prodotti, trasportati e smaltiti». Con il Dm 9 luglio 2010 «si è proceduto inoltre ad una significativa riduzione del contributo dovuto dalle piccole imprese» al punto che «il livello dei contributi è già inferiore al costo che le imprese attualmente sopportano per il solo acquisto della documentazione cartacea (formulario, registro di carico e scarico, Mud), che cesserà di essere dovuto una volta a regime il sistema elettronico. Con il Sistri una volta a regime – ha chiuso Vito – la riduzione dei costi è stimata al di sopra del 70 per cento».

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