Una panoramica sull’assemblea ANCI: le richieste dei sindaci e le priorità dei Comuni

Un commento sulla Manovra del 2026, la richiesta di un Piano casa e il nodo delle spese sociali che gravano sui Comuni: com’è andata la 42esima Assemblea nazionale ANCI

14 Novembre 2025
Modifica zoom
100%

Si è conclusa la 42esima Assemblea ANCI ospitata nel quartiere fieristico di Bologna dal 12 al 14 novembre 2025. L’assemblea ha vantato numeri da record: oltre 20mila accreditati, includendo più di 5mila sindaci. Facciamo il punto.

Indice

Gli interventi dei ministri

Sono intervenuti i ministri Foti e Giorgetti con una panoramica sul PNRR e la Legge di Bilancio; il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo che si è soffermato sul suo disegno di legge per il merito e sulle novità della Manovra per il personale della PA. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha tenuto un intervento in cui ha elencato le principali normative introdotte in materia di sicurezza mentre Giuli e Lollobrigida si sono soffermati sulla cucina italiana, in lista per il riconoscimento come patrimonio dell’UNESCO. Mattarella ha confermato la sua presenza fissa all’assemblea con un discorso d’apertura in cui evidenziava il ruolo dei Comuni, le possibilità e i limiti dell’intelligenza artificiale e una riflessione sulla rappresentatività che trova le sue lacune nelle ultime tornate elettorali: “una sfida per chi crede nel valore della partecipazione democratica dei cittadini”. Manca Meloni che delega il sindaco di Ascoli Piceno a leggere un breve discorso in cui fa leva sulla Legge di Bilancio 2026: la prima, dopo anni (dice) senza tagli.

Per approfondire gli interventi dei ministri visita la nostra pagina Facebook

Le dichiarazioni dei ministri all’Assemblea ANCI
Scopri di più

Veri protagonisti: i sindaci, una rappresentanza che parte dal basso

I veri indiscussi protagonisti di queste giornate sono i sindaci. Arrivano umili, ascoltano, presenziano e non hanno paura di chiedere. Trainati dal Presidente dell’ANCI e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e dal presidente della Fondazione IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) Alessandro Canelli, Sindaco di Novara; i sindaci discutono sulla Legge di Bilancio per il 2026, sui fondi stanziati e sui fondi mancanti e sulle lacune della normativa odierna: in primis, uno stabilito Piano caso che possa sopperire alla grave crisi abitativa che sconvolge i Comuni e le Regioni italiane.

Ha ragione il ministro Giorgetti quando dice che “parlare dei Comuni significa parlare dell’Italia reale” e all’assemblea si parla tanto anche delle piccole grandi iniziative portate a termine. Come il sindaco di Isnello (in provincia di Palermo) che presenta la nuova scuola realizzata direttamente dalle idee dei ragazzi e delle ragazze a cui è stato chiesto che tipo di scuola vorrebbero. Il progetto, certificato LEED classe Gold, quindi a elevata efficienza energetica e sostenibilità ambientale, è un edificio è nZEB (near Zero Energy Building), dotato di pannelli fotovoltaici, sistemi di raccolta e riuso delle acque piovane e materiali ecocompatibili. La struttura è inclusiva, senza barriere architettoniche, con percorsi accessibili, mappe tattili e arredi flessibili per garantire il diritto all’apprendimento e all’inclusione a tutti gli studenti. A presentarla un sindaco, Marcello Catanzaro, emozionato, che definisce la scuola come una “resistenza al diritto di vivere nelle aree interne”.

I risultati e le mancanze della Legge di Bilancio 2026: la priorità è la spesa sociale

Se n’è tanto discusso, la Manovra 2026 sembra presentare alcune lacune. Lo ribadisce Alessandro Canelli, presidente IFEL, che per quanto si dica soddisfatto dell’assenza di tagli per i Comuni sottolinea la priorità per gli Enti locali: la spesa sociale.
I minori affidati ai Comuni da parte di sentenze del tribunale stanno aumentando, avverte Canelli, il Governo lo scorso anno ha messo a disposizione un fondo di 100 milioni di euro per aiutare i Comuni. Quest’anno, a fronte dell’aggravarsi ulteriore della spesa, il Governo ha elevato il fondo da 100 milioni a 250. Una cifra, comunque, insufficiente a fronte della spesa complessiva di 450 milioni che grava sui Comuni.

Ma a mancare, secondo Canelli, è un fondo dedicato ai disabili: l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione nelle scuole grava sui Comuni per una spesa complessiva che sfiora gli 800 milioni di euro con un fondo statale di soli 138 milioni. Negli ultimi anni è aumentata, in alcune realtà addirittura raddoppiata: “si tratta” spiega Canelli “della vita quotidiana delle persone e delle famiglie. Sul sociale il Comune ha una delle sue funzioni principali e prioritarie essendo a contatto diretto con i cittadini”.

Il diritto all’abitare: come far fronte alla crisi abitativa

“A fronte di un’esigenza di contemperare la possibilità di costruire nuove case, bisogna capire che c’è tutto un mondo che le case ce le ha e le case sono vuote e bisogna capire come riempirle” queste le parole del sindaco di L’Aquila che fa riferimento agli ultimi dati dell’IFEL.

Leggi anche: In Italia più di un quarto delle abitazioni è vuoto ma dilaga la crisi abitativa.

A ribadirlo è lo stesso presidente IFEL: il 5% delle famiglie italiane vive con un sovraccarico di costi nell’abitare: oltre il 40% della capacità reddituale è impiegata per vivere in una casa. In alcuni casi raggiunge il 50 o il 60%. Sono necessari investimenti per riqualificare il patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica del Paese e serve, con urgenza, stabilire una politica sul Piano casa. “Da un punto di vista strutturale e da un punto di vista gestionale, dobbiamo aiutare queste famiglie a poter continuare a vivere sennò sono tutti costi che ci tornano sulle spese sociali dei Comuni. Perchè se uno viene sfrattato e non sa dove andare a chi si rivolge secondo voi? Viene dal sindaco e il sindaco deve cercare di dare una risposta”.

Le priorità dei Comuni: la lista del presidente ANCI Manfredi

In chiusura dell’assemblea, il sindaco di Napoli stila il riassunto delle priorità per i Comuni italiani che segnano anche i prossimi obiettivi in agenda:

  • Accesso all’edilizia pubblica: dalle condizioni più povere e fragili, oggi il tema si è allargato fino al ceto medio precludendo uno dei principi saldi del Paese: la mobilità, oggi bloccata per studenti e lavoratori che non possono permettersi l’accesso a una casa.
  • Accesso all’edilizia privata: Manfredi qui fa un appello agli investitori istituzionali e agli investitori delle casse di previdenza; bisogna cominciare a investire in Italia per quel che serve agli italiani;
  • Fondi per il welfare: in merito all’assistenza scolastica degli studenti disabili che non possono pagare i Comuni in quanto diritto che è lo Stato a dover garantire, ricorda Manfredi: “più del 50% del welfare di prossimità viene pagato dalle casse dei Comuni con risorse proprie”;
  • Fondi per la sicurezza: va implementata e incentivata la polizia municipale che negli ultimi anni ha perso 12mila risorse con il blocco del turnover;
  • Semplificazione: troppi vincoli nei bilanci “non ci consentono di spendere le risorse che abbiamo” lamenta Manfredi riferendosi al tetto del rimpiego nell’avanzo di bilancio e l’assenza di flessibilità per gli accantonamenti;
  • I tetti del personale: “una cosa che grida vendetta” dichiara Manfredi, vigili urbani ed educatori ed educatrici agli asili nidi, assistenti sociali; sono alcune delle categorie non rientranti nei tetti del personale.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento