La tariffa del servizio idrico integrato si configura, in tutte le sue componenti, come corrispettivo di una prestazione commerciale complessa, corrispettivo che, pur se determinato nel suo ammontare in base alla legge, trova fonte non in un atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell’utente, bensì nel contratto di utenza. Pertanto, quale corollario: è irragionevole l’imposizione all’utente dell’obbligo del pagamento della quota riferita al servizio di depurazione anche in mancanza della controprestazione, non potendosi, in contrario, qualificare come controprestazione il fatto che le somme pagate dagli utenti in mancanza del servizio sarebbero destinate, attraverso un apposito fondo vincolato, all’attuazione del piano d’ambito, comprendente anche la realizzazione dei depuratori, e non potendosi ritenere, stante l’unitarietà della tariffa, che le sue singole componenti abbiano natura non omogenea, e, conseguentemente, che anche solo una di esse, a differenza delle altre, non abbia natura di corrispettivo contrattuale ma di tributo (Corte cost. 10.10.2008, n. 335). … (SEGUE)
Tariffa del servizio idrico integrato
Cons. Stato, sez. V, 30 giugno 2011, n. 3920
Leggi anche
Il legittimo principio del risultato nel codice appalti
L’introduzione del principio di risultato nel d.lgs. 36/2023 divide gli interpreti tra timori di fri…
11/12/25
Perdita di qualificazione ed incidenza sull’esecuzione dei contratti in corso
Servizio di Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, parere del 19 nov…
03/12/25
Appalti integrati in crescita tra 2022 e 2023: l’effetto della normativa PNRR
Pubblicato il report a cura dell’Ufficio Statistico dell’ANAC: quota pari al 7,7% a dicembre 2022 ri…
28/11/25
Offerte, il mancato invio non va imputato alla Pubblica Amministrazione
Le valutazioni dei giudici amministrativi in tema di appalti e impossibilità ad inviare l’offerta …
28/11/25
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento