MILANO – «Con il varo del protocollo d’intesa di legalità sugli appalti, fare impresa non sarà più un’impresa». Usa ungioco di parole il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, per spiegare l’intesa sottoscritta dal suo ente coinvolgendo Prefettura, Regione Campania, Provincia e Comune. «Il testo permette di assicurare un controllo severo e trasparente sulle stazioni appaltanti ?spiega Maddaloni ? rendendo così le imprese meno vulnerabili di fronte alle varie forme di infiltrazione camorrista». Ma la vera novità, fa notare il presidente, è la realizzazione, da parte dell’ente camerale, di un software innovativo, realizzato da Infocamere, per la gestione informatica del protocollo e, quindi, delle procedure di controllo. Praticamente, con l’utilizzo di questa procedura totalmente informatizzata, che sarà resa operativa a breve, il singolo procedimento di aggiudicazione di un appalto viene seguito dal momento dell’emanazione del bando di gara, fino al riscontro dei flussi bancari di addebito e di accredito dei conti dedicati. «In pratica ? conclude Maddaloni ? il sistema lancia una serie di segnalatori telematici di allarme che scattano automaticamente al presentarsi di particolari peculiarità o anomalie». Sempre sul terreno del contrasto alle attività illegali, la Camera di Commercio napoletana ha sottoscritto un accordo di collaborazione informatica con il Comune per lo scambio di dati e di esperienze, finalizzato all’integrazione dei servizi telematici dei due enti pubblici. L’accordo è già operativo e riguarda tre ambiti principali: l’anagrafe tributaria, l’area pratiche e l’area servizi. Un esempio, anche questo, di collaborazione informatica che consente alle amministrazioni, senza oneri aggiuntivi, la consultazione degli archivi elettronici e l’avvio di una serie di iniziative volte a favorire lo scambio dei rispettivi dati, assicurando una maggiore efficienza dei servizi offerti all’utenza. «L’obiettivo è di semplificare le pratiche e di fare in modo che le imprese non vedano più l’amministrazione pubblica e la burocrazia come un ostacolo», dichiara Maddaloni. Il sistema di collegamento riguarderà il 50% delle imprese della Provincia di Napoli, che, appunto, sono sul territorio del Comune capoluogo: si amplia così l’offerta di servizi web che in Italia stanno ottenendo grande successo con 180.000 imprese nate via Internet, da quando è stato attivato il servizio lo scorso aprile, e i consensi ottenuti dal sistema “Comunica”, la procedura web che permette alle imprese di dialogare con Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. «Il collegamento diretto ? spiega Michele Saggese, assessore municipale alle Risorse strategiche ? eviterà l’invio di comunicazioni cartacee tra Camera di Commercio e Comune, che da oggi parleranno pervia elettronica certificata. Da subito, inoltre, è partita la sincronizzazione delle nostre banche dati utile da un punto di vista tributario e documentale». Grazie ad esse si eviterà il rischio di “cartelle pazze” per le imprese che in futuro dovranno presentare una minore documentazione per partecipare, ad esempio, a bandi pubblici, visto che una parte delle informazioni sarà attinta dal Comune direttamente dalla banca dati dell’ente camerale. Tra le immediate applicazioni dell’intesa spicca la possibilità da parte del Comune di disegnare una precisa mappatura delle imprese che agiscono nel centro storico di Napoli e destinatarie prossimamente di una serie di interventi in funzione del riconoscimento dell’area, da parte dell’Unesco, di patrimonio mondiale dell’umanità.
E a Napoli un software controllerà gli appalti
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