«Autodenuncia» per gli appaltatori

Fonte: Il Sole 24 Ore

Gli appaltatori hanno un mese di tempo per mettersi in regola con l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e segnalare a quest’ultima tutte le infrazioni rilevate a carico della propria impresa, dalle infrazioni fiscali alle violazioni in materia di sicurezza, fino alle irregolarità contributive. Una segnalazione oltre questo limite costa cara: l’Autorità può arrivare a infliggere una multa fino a 25mila euro. Con la delibera n. 3 del 6 aprile 2011, resa nota solo la settimana scorsa, l’Authority guidata da Giuseppe Brienza ha messo a punto la procedura con cui tutti gli appaltatori di lavori, servizi e forniture devono segnalare di essere incappati in una violazione, fra le tante che possono portare all’esclusione dagli appalti. L’elenco è lungo ed è quello contenuto nell’articolo 38 del Codice dei contratti (Dlgs 163/2006) e comprende, ad esempio, le misure di prevenzione antimafia, la bancarotta fraudolenta, il patteggiamento per corruzione o frode, ma anche le più lievi irregolarità contributive, la negligenza nell’esecuzione degli appalti e il mancato rispetto della legge sul collocamento dei disabili. In ogni modello sono inserite le valutazioni e le osservazioni dell’operatore economico. Al momento, le comunicazioni sono solo via cartacea e solo in futuro sarà consentito l’invio on line. Allegati alla delibera ci sono due modelli da compilare: il primo, per segnalare all’Autorità il cambio di direttore tecnico nell’impresa di costruzioni, il secondo che riguarda tutti gli appaltatori, compresi servizi e forniture, per comunicare la perdita (ma anche il riacquisto) dei requisiti di ordine generale. Le sanzioni alle imprese sono l’unica parte del Regolamento appalti già in vigore da dicembre scorso. Ora, con il modello disponibile, tutte le imprese devono affrettarsi a segnalare le irregolarità prima dello scadere dei fatidici 30 giorni: la comunicazione tardiva o incompleta non può essere sanata e vale come omissione totale. Le ipotesi punibili con sanzioni fino a 25.582 euro riguardano anche la mancata risposta alle richieste dell’Autorità dei contratti, mentre se si dichiara il falso la multa può arrivare fino a 51.545 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *