Zangrillo all’assemblea ANCI: il ministro della PA commenta successi e sfide del comparto pubblico

Tra gli argomenti affrontati il divario salariale tra i dipendenti del ministero e i dipendenti del Comune, il disegno di legge sul merito e i rinnovi contrattuali

14 Novembre 2025
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Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, intervistato alla 42esima Assemblea nazionale ANCI ha rilanciato l’ultima iniziativa del Dipartimento per la Funzioni Pubblica: i 100 milioni messi a disposizioni per i Comuni dai 5mila ai 25mila abitanti per stare al passo con l’evoluzione digitale e tecnologica, iniziativa che, sottolinea il Ministro, conta già 300 iscritti. Tra gli argomenti affrontati anche l’attrattività del comparto pubblico tra il personale più giovane e il disegno legge proposto dal ministro sul merito.

PER APPROFONDIRE:
Risorse in Comune: aperte fino al 10 dicembre le domande per i nuovi finanziamenti a sostegno della PA.

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Indice

Rinnovo dei contratti: i passi avanti

Il Ministro si dice molto soddisfatto dell’operato sulle trattative dei recenti rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Gli Enti locali in prima linea con la firma cruciale dei CCNL Funzioni Locali e CCNL Funzioni Locali comparto Dirigenti. Ciò, ribadisce Zangrillo, significa aprire il negoziato per la tornata 2025-2028, un personale impegno che il ministro rivendica.

Differenze salariali tra dipendenti del ministero e dipendenti del Comune

In materia di divario salariale, viene sollevato un dato particolarmente gravoso: i 4.600 euro di differenza media tra la retribuzione di un dipendente del ministero e quello di un Comune, il ministro dichiara: “Trovo ingiustificato lo spread che si è realizzato negli ultimi vent’anni anni tra le medie retributive dei dipendenti dei ministeri centrali e quelle degli Enti territoriali”. Il lavoro da fare, spiega il ministro è nell’ottica di ridurre e poi cancellare questa distanza. Il ministro si riallaccia allora alla Manovra 2026 ribadendo che i fondi per gli stanziamenti dei rinnovi contrattuali erano già stati messi a disposizioni nel 2023-2024, e da lui è avanzata un’unica richiesta al MEF inerente alla Legge di Bilancio: ridurre il divario delle medie retributive. Zangrillo vanta l’immediata risposta del ministro Giorgetti: il fondo di 50 milioni che diventeranno 100 nel 2028.

PER APPROFONDIRE:
CCNL Funzioni Locali 2022-2024: i risultati ottenuti con la firma;
Firma al CCNL Funzioni Locali 2022-2024 Area dirigenti.

Il disegno legge sul merito

Promuovere i talenti, ecco l’obiettivo del nuovo disegno di legge sul merito che Zangrillo rivendica con entusiasmo: “Io credo che la Pubblica Amministrazione italiana sia rimasta l’unica organizzazione al mondo in cui un dirigente non può proporre il premio, e quindi la crescita di un proprio collaboratore, perchè nella Pubblica Amministrazione italiana si cresce soltanto attraverso concorso”.

Il sapere, non sempre fondato su studi ed esami, ha valore solo se si traduce in saper fare, così esordisce il Ministro che viene poi interrotto dal giornalista che lo incalza: non rischia di diventare un criterio soggettivo?
Il ministro si barrica dietro l’interpello: strumento che, secondo quanto dichiara, certifica l’autentico valore di una persona.
La sua proposta prevede la possibilità per un dirigente di nominare un suo funzionario dopo 5 anni di lavoro svolto con 4 anni di dirigenza; la proposta verrà poi vagliata da una Commissione estratta a sorte a cui spetterà giudicare l’effettiva capacità del suddetto.

Attrarre i giovani è ancora possibile?

Per Zangrillo una prerogativa è incentivare il pubblico più giovani ad avvicinarsi alla Pubblica Amministrazione abbandonando la solita narrativa del posto fisso in virtù di garanzie sociali più importanti per le nuove generazioni: il compartimento pubblico, dichiara Zangrillo, deve passare dalle parole ai fatti.
Complice in primis un buon reclutamento: reclutare le persone “in modo smart” assecondando i tempi e le esigenze tecniche e tecnologiche che richiedono. Secondo punto ineludibile: una formazione costante per garantire la possibilità di crescita. Ovvia la presenza in questa lista del già citato merito e infine la garanzia di un equilibrio corretto tra la vita professionale e quella privata. I giovani, annota Zangrillo, sono più interessati a tematiche come lo smart working, la settimana corta e il welfare piuttosto che all’effettivo guadagno: “Una volta era l’azienda che ti diceva ‘la chiamerò se sarò interessato’, oggi è il giovane”.

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