Rischio sportello per 3.105 Comuni

Fonte: Il Sole 24 Ore

Sono 3.105 i Comuni che si devono dar da fare per evitare il commissario ad acta, previsto dalla legge di conversione al Dl sviluppo per rendere effettivo il varo dello Sportello unico per le attività produttive (Suap). La misura, molto criticata dall’Anci perché considerata lesiva dell’autonomia dei Comuni, scatterà per tutti i sindaci che entro il 30 settembre non avranno provveduto ad accreditare lo Sportello o a fornire alla Camera di commercio competente per territorio gli elementi necessari per la sua “supplenza” nello svolgimento di queste funzioni. Il termine del 30 settembre era stato fissato dalla versione originaria del Dl 70/2011, ma con il commissariamento la legge di conversione lo rende drasticamente più effettivo. Secondo il monitoraggio aggiornato da Unioncamere, il processo di accreditamento dei SUAP evidenzia 4.834 amministrazioni comunali registrate su un totale di 8.096 (quasi il 60% del totale). Di queste, 1.729 hanno delegato lo svolgimento dei servizi dello sportello alle Camere di commercio territorialmente competenti. Un processo in atto che, secondo l’Anci, non avrebbe bisogno di un intervento tanto incisivo e che, di contro, avrebbe potuto mettere al centro dell’attenzione la possibilità di unificare e informatizzare le procedure di pagamento degli oneri dovuti ai diversi enti pubblici coinvolti nell’operatività dei Suap. In ogni caso, in base alla nuova norma, il Prefetto provvederà ad inviare, entro 30 giorni dalla data limite, una diffida ai Comuni inadempienti e, sentita la regione competente, nominerà il commissario ad acta (scelto tra funzionari di Comuni, Regioni e Camere di Commercio). Quest’ultimo dovrà adottare tutti gli atti necessari ad assicurare la piena messa a regime degli sportelli unici. Ma non è tutto. Per rendere effettivo il ruolo di semplificazione degli sportelli nei processi amministrativi sulle attività imprenditoriali, la nuova versione del Dl sviluppo rafforza le funzioni del Suap attraverso l’introduzione di competenze specifiche in tema di «certificazione e documentazione di impresa», con l’aggiunta dell’articolo 43-bis al Dpr 445/2000. In particolare, gli sportelli dovranno trasmettere alle altre Pa coinvolte comunicazioni e documenti attestanti atti, fatti, qualità, stati soggettivi, nonché le autorizzazioni, licenze, concessioni, permessi e nulla osta che siano dagli stessi rilasciati o acquisiti da altra amministrazione o comunicati dall’impresa (anche per il tramite delle agenzie per le imprese). Saranno sottoposte alla stessa disciplina anche le certificazioni di qualità o ambientali. Tutti i documenti dovranno essere inviati, in «duplicato informatico», alle Camere di commercio per l’inserimento nel Rea e per la conservazione di un fascicolo informatico intestato a ogni impresa. La conseguenza è un ulteriore snellimento delle procedure, perché qualsiasi amministrazione non potrà richiedere all’impresa interessata la produzione dei documenti che sono stati già acquisiti o prodotti dallo sportello unico. Il funzionamento dell’intero sistema dovrebbe essere garantito dall’utilizzo esclusivo del canale telematico per tutte le comunicazioni tra Suap, Pa, Camere di commercio, imprese e agenzie per le imprese. Sempre in tema di semplificazione delle procedure di costituzione delle imprese, si evidenzia anche la previsione introdotta per l’iscrizione delle imprese artigiane all’albo provinciale. Chi è interessato deve presentare una dichiarazione che attesti i requisiti di qualifica artigianale mediante la «comunicazione unica». La dichiarazione comporterà l’automatica iscrizione all’albo e l’annotazione nella sezione speciale del registro delle imprese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *