Per il Sistri proroga al 1° giugno 2012

Decreto sviluppo. Si lavora al maxiemendamento su cui la prossima settimana sarà votata la fiducia

l 10 Giugno 2011
Scarica PDF Stampa
Modifica zoom
100%

Accertamento esecutivo con una moratoria di 180 giorni (ora è di 120) e abbattimento a un terzo della pretesa erariale se il contribuente presenterà ricorso (il Fisco oggi chiede il 50%). Potrebbe essere questo il punto di incontro delle proposte di modifica al decreto sviluppo presentate in questi giorni da maggioranza e opposizioni per rivedere le regole sull’esecutività degli atti di accertamento in arrivo dal prossimo 1° luglio. Modifiche che comunque dovranno portare lunedì prossimo a proporre una soluzione che possa essere condivisa e recepita dal Governo in quello che ormai è una delle poche certezza del Dl sviluppo: il maxi-emendamento su cui l’esecutivo, a partire da mercoledì prossimo quando il Dl approderà all’Aula di Montecitorio, chiederà il voto di fiducia.
Intanto i relatori, Maurizio Fugatti (Lega) e Giuseppe Marinello (Pdl), hanno messo nero su bianco la proroga al 1° giugno 2012 del Sistri e numerose modifiche alle norme sugli appalti. Tra queste, l’ulteriore tentativo di snellire l’iter di approvazione per le grandi opere: la conferenza di servizi diventa decisiva già con l’approvazione del progetto preliminare e non più allo stadio del progetto definitivo. È sul preliminare che tutte le amministrazioni dovranno pronunciarsi e chiedere eventuali modifiche alla localizzazione dell’opera. Inoltre, si vuole ridurre a un milione (nel Dl è un milione e mezzo) il limite per la trattativa privata per i beni culturali.
L’obiettivo prioritario delle prossime ore resta, dunque, quello di tradurre in norme l’alleggerimento della morsa del fisco sui contribuenti, soprattutto se in debito con lo Stato e in difficoltà con la crisi economica. Il Governo – come ha spiegato il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti – «intende rispettare le mozioni votate alla Camera» mantenendo però il sistema «in equilibrio». «Rischiamo – ha aggiunto – di passare da un estremo all’altro. Dall’esigenza prioritaria di combattere l’evasione fiscale all’ipotesi, per alcuni emendamenti particolarmente spinti, di trovarci all’estremo opposto».
In arrivo, comunque, l’abolizione delle ganasce fiscali per importi ridotti (1.000 o 2.000 euro), nonché l’aumento della soglia da 8.000 a 20.000 sotto la quale l’agente della riscossione non potrà ipotecare o espropriare beni immobili. Ma anche l’abolizione degli interessi di mora su sanzioni e interessi per la ritardata notifica della cartella. Nessun anatocismo, dunque, e anche nuove modalità di calcolo dell’aggio per ridurre i costi della riscossione.
Lunedì sarà anche il giorno per sciogliere altri nodi importanti: le spiagge, lo ius variandi per i mutui alle imprese e la norma annunciata sul calcio scommesse. La Lega ha messo nero su bianco la sua proposta di modifica e che oltre a prevedere un tetto di 2.000 euro alle puntate a quota fissa e live, vuole introdurre obblighi si segnalazione antiriciclaggio anche per tutti i soggetti che, appellandosi alla Bolkestein, gestiscono scommesse nel nostro Paese al di fuori delle regole.
Giorgetti ha comunque evidenziato che i recenti scandali riguardano gli operatori ‘esterni’ alla rete legale del gioco in Italia. I presidi normativi sul territorio nazionale «sono già buoni e a legislazione vigente già si potrebbe fare molto per contrastare questa rete esterna». Forti perplessità esistono, invece, sui riflessi che potrebbe avere un tetto alle puntate sulla raccolta.
Discussione a tutto campo anche sul diritto di superficie delle spiagge, che potrebbe finire con lo stralcio dei primi tre commi dell’articolo 3 (che introducono appunto il diritto), su cui ormai sembra si sia arrivati a una maggioranza trasversale. Dall’altro lato, però, c’è il governo che vorrebbe mantenere l’articolo pur aprendo a eventuali ritocchi dell’intera disciplina.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento