Oltre un mld per il cibo e l’hi-tech

Fonte: Italia Oggi

Ondata di finanziamenti dai rubinetti Cipe. Ieri, il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha sbloccato 785 milioni di euro per sostenere gli investimenti, che scommettono sulle tecnologie innovative. Altri 100 milioni di euro andranno, invece, a finanziare diversi comparti del settore agroalimentare, dallo zucchero alla pastorizia, dalla logistica alla pesca. Finita qui? No. Altri 100 milioni di euro serviranno a incrementare il budget a favore degli interventi di ricomposizione fondiaria agricola; un sistema di aiuti molto gettonato, ultimamente, dagli agro-imprenditori. Infine, ma non per importanza, il Cipe ha stanziato circa 177 milioni di euro per interventi nel settore irriguo e della bonifica: si tratta di infrastrutture, localizzate nel Sud Italia, considerate dal dicastero delle politiche agricole «strategiche non solo per l’agricoltura italiana, ma anche per l’assetto del territorio e la protezione del suolo». A riguardo, va detto che nella seduta del 22 luglio scorso, il Cipe aveva già approvato un analogo programma di opere infrastrutturali da realizzare nel Centronord del paese, attivando uno stanziamento ben più ingente, da 418,5 milioni di euro. Ma andiamo con ordine, partendo da un dato: complessivamente, ieri il Cipe ha destinato ad agricoltura e imprese innovative 985 milioni di euro. A cui si aggiungono anche i 177 mln del settore bonifiche. Il tutto, per un budget complessivo da oltre 1,1 miliardi di euro. Impresa. A proporre il maxi-stanziamento per l’innovazione tecnologica da 785 mln di euro è stato il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani. Per attivare i fondi, il Cipe ha dovuto modificare lo strumento normativo esistente. E cioè il fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti (Fri). Così, a seguito della delibera Cipe di ieri, via Veneto potrà impiegare da subito i 785 milioni di euro, concentrando i fondi sui contratti di innovazione tecnologica e industriale previsti dalla legge 46/1982. Queste risorse, secondo i tecnici Mse, «serviranno a sostenere programmi di prevalente sviluppo sperimentale di rilevanti dimensioni e in grado di accrescere lo sviluppo tecnologico del paese. Il tutto in base a due decreti Mse, quello del 5 febbraio 2009 e quello 14 dicembre 2009. Agroalimentare. Il tesoretto per il settore ammonta a 100 mln di euro, più altri 100 mln, derivanti da una rimodulazione del fondo rotativo per gli investimenti della Cassa depositi e prestiti. Ma se i secondi 100 mln servono a sostenere gli interventi di ricomposizione fondiaria, i primi 100 sono tutti destinati al settore agroalimentare. E sono attinti dal Fondo infrastrutture (art. 2, comma 55, della legge 191/2009, la Finanziaria 2010). Le risorse sono così suddivise: – 64 mln di euro servono a coprire il fabbisogno necessario all’erogazione dell’aiuto nazionale alla quota zucchero, prodotta in Italia nelle campagne di commercializzazione 2009/2010 e 2010/2011; – 4 mln sono destinati a interventi di sostegno e rilancio della filiera ovicaprina. La misura si aggiunge ad altre due azioni, decise dal Mipaaf al tavolo di filiera. La prima è specifica per i formaggi ovini e rientra nel programma indigenti 2011. La secondapunta a definire un accordo interprofessionale (ai sensi del dlgs 102/2005); – infine la pesca. Gli interventi per razionalizzare catena logistica e commercializzazione ottengono in dote 15 mln di euro. Altri 7 mln sono destinati al rifinanziamento dei piani di settore. E 4 mln servono a rifinanziare il Piano di azione del settore dell’agricoltura biologica. Infine, 6 mln vanno a supporto dei sistemi informativi e dei controlli in agricoltura e pesca.

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