In C.d.M. un nuovo collegato alla legge di stabilità

Mentre il termine per la presentazione degli emendamenti al testo principale è slittato da oggi a sabato 9, sulla legge di stabilità 2014 piomba il nuovo d.d.l. collegato, in procinto di ricevere, nelle prossime ore, l’ok dal Consiglio dei Ministri.
Dunque, prima ancora che il Senato possa esaminare in aula il testo della legge di bilancio, la stessa si arricchisce di una nuova appendice, che va ad aggiungersi a quella già presentata in materia di ambiente e green economy.
Stavolta, però, l’impatto del d.d.l. collegato – con 16 articoli per un totale di circa 160 pagine ricche di norme –  promette di essere ben superiore, quasi una legge di stabilità-bis, vista l’importanza dei capitoli trattati all’interno della bozza che sta circolando in queste ore.
Per la verità, il nome del d.d.l. pare situarsi a metà tra un vero e proprio disegno di legge-bis della finanziaria e i decreti sviluppo approvati dal Governo di Mario Monti circa un anno fa, finalizzati a ridare l’impulso ad alcuni settori mirati, specialmente se in difficoltà per gli effetti della crisi economica. “Disegno di legge concernente disposizioni in materia di sviluppo economico e semplificazione”: ecco il nome del provvedimento, il quale, quindi, si prefigge di introdurre novità significative anche sul fronte degli adempimenti burocratici.

Vediamo, in serie, quali dovrebbero essere le misure contenute nel testo. Senza dubbio una delle novità più interessanti riguarda la possibilità di trasferire i risparmi da un conto corrente a un altro senza costi aggiuntivi a carico del correntista. Una novità che arriverebbe, se il d.d.l. ricevesse l’ok del Governo, a pochi giorni dal debutto della nuova anagrafe dei conti bancari.

La bozza contiene anche la misura taglia-bollette relativa agli incentivi sulle rinnovabili di cui si parla da tempo. Il d.d.l. prevede che il Gse ricorra a una raccolta di risorse sul mercato finanziario che consentirebbe di spalmare gli incentivi che gravano in bolletta riducendone il peso nei prossimi anni e incrementandolo nel lungo termine. “Ipotizzando che si ricorra al mercato finanziario per 2 miliardi l’anno – si legge nella Relazione illustrativa – si potrebbe ottenere una riduzione del peso degli oneri sulle tariffe del 15-20% negli stessi anni”.

Quindi, in attesa della conversione in legge del decreto-legge 104/2013, altri ritocchi sono in vista per il settore della ricerca, per la quale viene istituito un apposito credito di imposta pari a 200 milioni di euro ogni anno da qui al 2016, con tetto massimo di agevolazioni per i singoli fissato a 2,5 milioni.

Inoltre, sempre sull’onda dell’aggiornamento tecnologico della rete industriale, ecco i voucher entro un massimo di 10mila euro, a cui le imprese potranno attingere per qualificare le proprie infrastrutture al passo coi tempi e, insieme, favorire la formazione dei propri dipendenti riguardo le modalità di utilizzo delle nuove tecnologie. Anche a questo proposito, nel d.d.l. collegato il Governo prende l’impegno di presentare ogni dodici mesi un piano industriale per favorire competitività e sviluppo in chiave sostenibile delle imprese attive sul territorio.

Da ultimo, viene proposta una serie di modifiche rivolte al comparto dell’editoria, che consenta di alleggerire il carico degli ultimi mesi particolarmente critici per le realtà attive in questa branca del mercato: riduzione Iva del 10% per gli abbonamenti a pubblicazioni tematiche e proroga alla fine del 2016 per le tariffe postali in vigore.

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