Immobili, più poteri a Bondi

Faro del commissario anche sulle spa pubbliche – Martedì round sui tagli

Il Sole 24 Ore
8 Giugno 2012
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Il super-commissario Enrico Bondi avrà maggiori poteri su immobili e società controllate da soggetti pubblici, seppure non quotate in Borsa, e potrà avvalersi della Guardia di finanza. Ma nelle Regioni con piani di rientro da extra-deficit nella sanità potrà intervenire direttamente solo sulle spese sanitarie e non su gli altri capitoli di bilancio. Sono queste alcune delle novità apportate dal Senato al decreto sulla spending review che è stato approvato dall’Aula di Palazzo Madama con 236 voti favorevoli, 5 contrari e 30 astensioni (dell’Idv) e che ora passa alla Camera per l’ok definitivo. Soddisfazione è stata espressa dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea, per il “sì” senza ricorso alla fiducia.
Il testo che approda a Montecitorio prevede anche un rafforzamento della Consip e dei poteri dell’Osservatorio sugli appalti pubblici: i limiti dell’importo delle gare vengono abbattuti da 150mila a 50mila euro. Fissata anche una sorta d’integrazione alla tabella di marcia ipotizzata dal Governo per realizzare la spending review: entro il 31 luglio l’Esecutivo dovrà riferire in Parlamento sullo stato di avanzamento del programma e poi, entro la fine di settembre, dovrà presentare un piano complessivo sulla riorganizzazione dell’intera spesa pubblica, sull’ottimizzazione della produttività del lavoro e sull’efficienza e trasparenza della Pa.
In altre parole, entro settembre dovrà essere messa nero su bianco non solo la prima fase della spending review (quella per il 2012) ma anche la cosiddetta fase due che dovrà garantire risparmi dal 2013 in poi. Tempi stretti, dunque. Martedì il Comitato interministeriale guidato dal premier Mario Monti, e del quale fanno parte i ministri Piero Giarda e Filippo Patroni Griffi e il viceministro Vittorio Grilli, tornerà a riunirsi per fare il punto della situazione e abbozzare le linee guida del decreto legge che dovrebbe essere varato a fine giugno.
Ieri i tecnici hanno continuato a lavorare per valutare le proposte di taglio arrivate dai singoli ministeri. Bondi, da parte sua, sta affinando il programma per la “potatura” delle uscite per le forniture della Pa. L’obiettivo del Governo è di recuperare 5 miliardi: circa 4 da utilizzare per evitare il previsto aumento autunnale dell’Iva e l’altro miliardo per garantire una prima tranche di risorse aggiuntive alle aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto. Un obiettivo che resta tutt’altro che facile da centrare. Anche se l’impresa più ardua sembra essere quella di scongiurare il maxi-aumento dell’Iva che dovrebbe scattare all’inizio del 2013 continuando ad assicurare risorse per ricostruzione post-terremoto.
Sulle misure da adottare un’indicazione arriva anche dal Parlamento con il testo approvato ieri dal Senato. Prime fra tutte quelle sull’utilizzo dei sistemi informatici nelle gare per la fornitura di beni e servizi, sul rafforzamento dei poteri della Consip sugli acquisti di beni e servizi con la definizione di “costi standard” e parametri «imprescindibili» per le strutture pubbliche. Prevista anche l’attivazione di centrali di acquisto regionale e lo sviluppo del sistema a rete delle centrali di acquisto. Ogni amministrazione dovrà poi avere un responsabile per i tagli alla spesa. Molta attenzione ai risparmi provenienti dagli immobili e, in particolare, dagli affitti: Bondi potrà intervenire direttamente in collaborazione con l’Agenzia del Demanio. È stata poi resa più lineare l’applicabilità delle regole sull’apertura in seduta pubblica delle offerte tecniche in caso di gare, senza preclusioni. È stata cancellata la norma che prevedeva l’esplicita esclusione degli organi costituzionali dal raggio d’azione di Bondi perché considerata di fatto “pleonastica” dai senatori.

L’identikit del provvedimento

ACQUISTI CENTRALIZZATI
I parametri prezzo-qualità individuati dalla Consip diventano «imprescindibili» per le Pa, che, se possibile, devono applicare parametri
migliorativi

STRETTA SUGLI APPALTI
I poteri dell’Osservatorio dei contratti pubblici vengono rafforzati, abbattendo i limiti dell’entità delle gare pubbliche controllate da 150mila a 50mila euro

SINERGIE CON LA GDF
Il supercommissario Bondi potrà avvalersi anche della Guardia di Finanza nella sua attività di revisione della spesa. Avrà anche il compito di ottimizzare l’uso degli immobili pubblici

POTERI SU CONTROLLATE
Bondi potrà intervenire non solo sulle società a totale partecipazione pubblica ma anche su quelle «non quotate controllate da soggetti pubblici»

TAGLI SOLO SU SANITÀ
Bondi potrà decidere di tagliare autonomamente la spesa sanitaria delle Regioni in deficit, e dunque commissariate, ma non potrà intervenire sugli altri capitoli del bilancio

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