ROMA – Il quoziente familiare targato Roma muove solo ora i primi passi. L’Assemblea capitolina ha avviato ieri l’esame della delibera elaborata a marzo dalla Giunta Alemanno e ulteriormente modificata dalla commissione bilancio del Campidoglio. Il prototipo romano in discussione – citato a mo’ di esempio dal presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, nel discorso alla Camera di mercoledì scorso – sarà sperimentato nell’ambito delle politiche tariffarie e nell’accesso ai servizi offerti alle famiglie numerose dal comune e per i quali è già prevista la presentazione dell’Isee. La filosofia di fondo è la stessa che ha spinto a un’analoga sperimentazione di questo strumento a Parma. Le modalità saranno però differenti, visto che l’ipotesi messa in campo in Emilia risulterebbe impraticabile nella Capitale. In prima battuta con il “quoziente Roma” le tariffe di abbonamento mensile, trimestrale e annuale del servizio di trasporto pubblico saranno ridotte, per ogni componente della famiglia, del 30% per i nuclei familiari con tre figli, del 40% se i figli sono 4 o ancora del 50% dai 5 figli in su. Nella fase sperimentale il quoziente sarà utilizzabile anche per le tariffe e il relativo accesso ai servizi educativi, sociali e culturali. Infatti, l’ulteriore snodo attraverso cui transiterà la partita finanziaria degli sgravi tariffari per le cosiddette fasce deboli è l’attuazione dell’intesa siglata tra Amministrazione capitolina e parti sociali nel luglio scorso. Intesa che ha sbloccato i fondi stanziati con l’accordo del marzo 2009 per controbilanciare l’effetto dell’aumento dell’addizionale Irpef disposto dalla precedente giunta Veltroni. L’allora sindaco di Roma pattuì, infatti, con i sindacati la destinazione di specifiche risorse a sostegno delle famiglie romane. La partita, passata nelle mani dell’attuale assessore al Bilancio, Maurizio Leo, integra il pacchetto di misure del “quoziente Roma” e si chiuderà nelle prossime settimane portando a quota 32,7 milioni di euro gli interventi già disposti dall’amministrazione. Attualmente nelle casse capitoline ci sono 6,7 milioni di euro per la concessione di agevolazioni ed esenzioni per la tariffa rifiuti (Tari), nonché circa 13 milioni per gli interventi di sostegno ai lavoratori con familiari a carico che hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi, e altri 2 milioni di euro da destinare, in chiave di contrasto alle frodi, alla creazione di un’anagrafe per monitorare chi ottiene le agevolazioni a domanda.
Il quoziente Roma «taglia» le tariffe
La misura per le famiglie aspetta l’ok
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