Sarà presto varata in Piemonte una regolamentazione regionale sugli impianti fotovoltaici a terra. Un passo importante per «incentivare il ricorso alle energie rinnovabili, ma allo stesso di tutelare l’ambiente e le aree agricole pregiate» ma che, per essere compiuto, doveva attendere che a livello nazionale venissero definite le linee guida, i criteri generali da declinare nelle varie regioni. È stato l’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano a dare la notizia, ieri, rispondendo a un’in-terpellanza presentata in consiglio regionale dagli esponenti del Partito democratico Massimiliano Motta e Mino Taricco. «Occorre che il quadro normativo regionale venga approvato al più presto – ha detto Taricco – perché si sono verificate situazioni paradossali, con progetti per piccoli impianti a uso agricolo bloccati e altri di grosse dimensioni approvati perché sono stati avviati i procedimenti su base provinciale». È dal 2008, quando l’ex presidente regionale Mercedes Bresso, aveva lanciato l’ambizioso progetto «Uniamo le energie», che in Piemonte la green economy è diventata la scommessa su cui puntano anche i nuovi governatori. Ma con alcune cautele. «Tra il 2008 e il 2009 gli impianti fotovoltaici sono aumentati del 150 per cento – ha spiegato l’assessore Giordano – Una crescita eccessiva, che ha deturpato intere aree del territorio piemontese. Il disegno di legge conterrà anche misure di incentivazione per il fotovoltaico solo su superfici di edifici e in aree marginali. Non si potranno più installare pannelli su aree protette dall’Unesco, su zone vitivinicole pregiate, a rischio idrogeologico, su terreni a uso agricolo e nel raggio di un chilometro dalle aree aeroportuali e militari».
Fotovoltaico, la Regione detta le nuove regole
L’assessore Giordano: lo scopo deve essere quello di incentivare le energie rinnovabili ma anche di tutelare le aree agricole di pregio
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