Cura-trasparenza per gli appalti

Fonte: Italia Oggi

Sono questi alcuni dei punti del decreto-legge sulla razionalizzazione della spesa pubblica varato dal Consiglio dei Ministri di lunedì, con il quale è stata prevista anche la nomina di un supercommissario, scelto nella persona di Enrico Bondi (si veda ItaliaOggi dell’1/5/2012).

I poteri del commissario. Il Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa avrà un mandato annuale e svolgerà «funzioni di supervisione, monitoraggio e coordinamento dell’attività di approvvigionamento di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni». Per agevolare il suo lavoro è previsto l’obbligo per le amministrazioni e per le società pubbliche che svolgono compiti di centrale di committenza di trasmettere dati e informazioni al Commissario che potrà anche fissare un tetto, per ogni voce di costo, al livello di spesa per acquisiti di beni e servizi delle diverse amministrazioni pubbliche. Sarà possibile anche la revoca o l’annullamento d’ufficio di procedure di acquisto, anche per «ragioni di opportunità». Entro 15 giorni il Commissario presenterà al Consiglio dei Ministri un cronoprogramma delle attività.

I parametri prezzi/qualità. Il provvedimento varato lunedì dal Consiglio dei Ministri introduce l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di applicare parametri del rapporto tra prezzo e qualità dei beni o dei servizi acquistati sul mercato; tali parametri dovranno essere migliorativi rispetto a quelli previsti dai bandi pubblicati da Consip per l’acquisito di beni e servizi simili. Se invece le amministrazioni pubbliche si avvalgono di centrali di committenza, le acquisizioni effettuate dovranno comunque rispettare i parametri Consip che, quindi, costituiranno una sorta di livello minimo al di sotto del quale non si potrà scendere.

La trasparenza sugli appalti. La bozza di decreto-legge avvia una rilevante operazione di trasparenza sull’intero comparto dei contratti pubblici di appalto di lavori, forniture e servizi attraverso l’Osservatorio dei contratti pubblici che dovrà rendere pubblici sul proprio sito internet i dati e le informazioni che le stazioni appaltanti devono già da tempo comunicare all’Osservatorio. La pubblicità dei dati e delle informazioni dovrà essere tale da consentire la ricerca delle informazioni, «anche aggregate», sulla stazione appaltante, il soggetto che si è aggiudicato l’appalto e l’oggetto dell’appalto. Saranno quindi pubblici i dati che già oggi le stazioni appaltanti devono fornire all’Osservatorio per gli appalti oltre i 150.000 euro: importo dell’aggiudicazione, nominativo dell’affidatario e, nella fase di esecuzione del contratto, stati di avanzamento dei lavori, effettuazione del collaudo e importo finale del contratto. Il decreto-legge, per consentire lo svolgimento del monitoraggio, dell’analisi e della valutazione della spesa pubblica, nonché delle attività che dovranno portare alla redazione del programma di razionalizzazione degli acquisiti, prevede che l’Osservatorio trasmetta al Ministero dell’economia, ogni sei mesi, tutti i dati resi pubblici.

Mercato elettronico e attività di committenza tramite sistema informatico. Il decreto-legge dovrebbe poi prevedere l’inapplicabilità del termine di 35 giorni decorrenti dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto, entro il quale è vietato stipulare il contratto, per gli acquisti effettuati attraverso il cosiddetto mercato elettronico della pubblica amministrazione. In sostanza, se si svolgono gare elettroniche, si potrà stipulare il contratto anche prima dei 35 giorni. Un altro punto di rilievo del provvedimento è quello in cui si stabilisce che il Ministero dell’economia mette a disposizione a titolo gratuito il proprio sistema informatico di negoziazione secondo modalità ASP (application service provider) così da consentire alle amministrazioni che si avvalgono di Consip di utilizzarlo nelle loro procedure di acquisto. Infine si prevede che non si applichino i diritti di segreteria per le gare indette anche dagli enti locali e gestite tramite strumenti informatici di acquisto.

Trasparenza in fase di aggiudicazione della gara. Ad oggi le procedure di aggiudicazione di appalti gestite tramite il criterio della cosiddetta offerta economicamente più vantaggiosa non contemplano una fase pubblica per l’apertura delle buste «tecniche» che contengono le modalità di svolgimento dell’appalto. Il decreto, modificando il Dpr 207/2010 (regolamento del codice dei contratti pubblici) introduce la pubblicità della seduta della commissione giudicatrice per l’apertura delle buste tecniche finalizzata a verificare la presenza di tutti i documenti previsti dagli atti di gara.

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