Consiglio dei ministri: via alla riforma delle professioni e definito lo Statuto speciale della Regione Sicilia

Comunicato stampa del Consiglio dei ministri n. 140 della sede consultiva del 4 settembre 2025

5 Settembre 2025
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Il Consiglio dei ministri si è riunito giovedì 4 settembre 2025 a Palazzo Chigi per discutere di importanti temi a carattere nazionale. Presenziavano i ministri Antonio Tajani e Alfredo Mantovano. Tra i temi discussi nella sede consultiva: il nuovo decreto-legge in materia di flussi migratori, le deleghe al Governo per la riforma delle professioni, norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Siciliana e le nuove modalità di svolgimento dell’esame di maturità.

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Indice

Sicilia: più potere all’Amministrazione locale

Il Consiglio dei ministri, su proposta della Presidente Meloni e del Ministro Calderoli, ha approvato un decreto legislativo in materia di trasferimento ai Comuni delle funzioni di polizia amministrativa di cui agli articoli 68 e 69 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773. Nella sua valenza pratica, il decreto trasferisce ai Comuni siciliani le funzioni di polizia amministrativa relative all’organizzazione di spettacoli ed eventi in luoghi aperti al pubblico. L’obiettivo è decentralizzare la gestione delle autorizzazioni, portandola più vicina ai territori, in modo simile a quanto già avviene nelle regioni a statuto ordinario. La misura affida ai Comuni la competenza per rilasciare i permessi, mantenendo però un coordinamento con le Prefetture. I Comuni avranno infatti l’obbligo di comunicare i provvedimenti emessi e le segnalazioni ricevute, così da garantire un’efficace gestione della sicurezza pubblica.
Tale decreto si inserisce nel sistema di norme finalizzate all’attuazione dello Statuto speciale per la Regione Siciliana.



Deleghe per la riforma delle professioni: avvocati, sanità e nuovi standard

Sono stati approvati tre disegni di legge che delegano il Governo a una profonda riforma degli ordinamenti professionali, con un focus su avvocati, professioni sanitarie e una revisione generale del sistema. Per la professione forense, la delega delinea un nuovo assetto che ripristina il giuramento, interviene in materia di codice deontologico stabilendo che la sua emanazione e il suo aggiornamento siano a cura del Consiglio nazionale forense (CNF),e rafforza il segreto professionale, definendo i casi di attività esclusiva e ampliando la compatibilità con altre cariche. Viene inoltre incentivato l’esercizio collettivo della professione attraverso nuove norme per associazioni e società: si stabilisce che un’associazione possa essere qualificata come “forense” solo se la maggioranza degli associati sono avvocati; mentre per quanto riguarda le società, vengono stabiliti limiti e criteri di separazione più specifici.

Un secondo provvedimento delega il Governo a una riforma più ampia di tutti gli ordini professionali, puntando a modernizzare la formazione, semplificare l’accesso al mercato del lavoro e favorire il ricambio generazionale.

Infine, una delega specifica per le professioni sanitarie mira a riorganizzare la formazione per renderla più aderente alle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e, sul piano della responsabilità professionale, a limitare la punibilità per lesioni o morte colposa ai soli casi di colpa grave, a patto che il medico abbia seguito le linee guida e le buone pratiche.

Esame di maturità: cambia la modalità di svolgimento

È stato approvato il decreto-legge che introduce misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026. L’ “Esame di maturità” riformato diventerà un colloquio che verte su quattro discipline principali e non più multidisciplinare. Di conseguenza, il numero dei commissari d’esame sarà ridotto da sette a cinque. Altra novità è l’importanza data al curriculum dello studente, che verrà allegato al diploma. Il provvedimento introduce anche maggiore flessibilità nei passaggi tra indirizzi di studio del biennio e introduce un esame integrativo alla soglia dal terzo anno. Vengono ridefiniti i percorsi scuola-lavoro per rafforzarne il valore formativo. A supporto di queste riforme, sono previsti 10 milioni annui di investimenti per il rinnovo contrattuale dei docenti e la loro formazione. Infine, il decreto include misure per migliorare la sicurezza dei viaggi di istruzione e garantire la piena funzionalità degli edifici scolastici, con stanziamenti specifici per affitti, arredi e strutture modulari.

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