La Conferenza Permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome ha approvato lo schema di Strategia nazionale per la biodiversità predisposta dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Con questo passaggio si è concluso l’iter della “Strategia” che diventa così operativa a tutti gli effetti. La Strategia nazionale per la biodiversità, come strumento per affrontare le sfide globali post 2010 per la conservazione della biodiversità, sarà presentata a livello internazionale dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo a Nagoya, in Giappone, alla Decima Conferenza delle Parti della Convenzione Internazionale sulla Biodiversità, che si terrà a fine ottobre. L’elaborazione della Strategia si colloca nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992). Gli obiettivi di tutela e di uso sostenibile della biodiversità, condivisi a livello internazionale e europeo per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010, sono stati solo parzialmente raggiunti e obbligano gli Stati a un rinnovato impegno in tal senso. La predisposizione e l’approvazione della Strategia nazionale per la biodiversità è frutto di un lungo lavoro di preparazione svolto nella prima parte del 2010 e che ha consentito di redigere uno schema del documento sulla base di un ampio processo di consultazione culminato nella Conferenza nazionale per la Biodiversità (Roma, 20 – 22 maggio 2010). Presso la Segreteria della Conferenza Stato-Regioni si erano tenute due riunioni a livello tecnico per l’esame del documento. Nel corso dell’ultima riunione è stato raggiunto con le Regioni e le Province Autonome un accordo definitivo sul testo in particolare per quanto riguarda la governance e il reperimento delle risorse finanziarie. I contenuti della Strategia prendono spunto dai risultati del G8 Ambiente Siracusa 2009 ed in particolare della sessione tematica dedicata alla biodiversità e si colloca nell’ambito delle attività previste a livello europeo ed internazionale sia per la verifica dello stato di conservazione della biodiversità e l’applicazione delle disposizioni europee per la sua tutela, sia per la valutazione del grado di attuazione del Piano d’Azione europeo sulla Biodiversità. La Strategia Nazionale, nel confermare l’impegno nazionale per il raggiungimento dell’obiettivo di fermare la perdita di biodiversità, si pone come strumento di integrazione della biodiversità nelle politiche nazionali, riconoscendo la necessità di mantenerne e rafforzarne la conservazione e l’uso sostenibile in quanto elemento essenziale per il benessere umano. Da questa considerazione deriva la visione per la conservazione della biodiversità di questa Strategia: La biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale. Per il suo conseguimento, la Strategia nazionale è stata articolata intorno a tre tematiche cardine: biodiversità e servizi ecosistemici, biodiversità e cambiamenti climatici, biodiversità e politiche economiche. In relazione alle tre tematiche cardine, l’individuazione dei tre obiettivi strategici, fra loro complementari, deriva da un’attenta valutazione tecnico-scientifica che vede nella salvaguardia e nel recupero dei servizi ecosistemici e nel loro rapporto essenziale con la vita umana, l’aspetto prioritario di attuazione della conservazione della biodiversità. In ragione della trasversalità del tema biodiversità che risulta strettamente interconnesso con la maggior parte delle politiche di settore, il conseguimento degli obiettivi strategici viene affrontato in 15 aree di lavoro: specie, habitat, paesaggio; aree protette; risorse genetiche; agricoltura; foreste; acque interne; ambiente marino; infrastrutture e trasporti; aree urbane; salute; energia; turismo; ricerca e innovazione; educazione, informazione e comunicazione; l’Italia e la biodiversità nel mondo. La governance definita nell’intesa fra ministero e regioni nasce dalla comune consapevolezza che l’attuazione della Strategia nazionale per la Biodiversità richiedono un approccio multidisciplinare ed una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le Amministrazioni centrali e regionali, con il supporto del mondo accademico e scientifico, raccogliendo le istanze dei portatori di interesse. Per questo si individua la Conferenza Stato-Regioni quale sede di discussione e decisione politica in merito alla Strategia e si istituisce presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un apposito Comitato paritetico a supporto della Conferenza Stato-Regioni, composto da rappresentanti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni e Province Autonome. A supporto del Comitato paritetico sarà istituito un Osservatorio Nazionale sulla Biodiversità che fornirà il necessario apporto scientifico multidisciplinare. Per permettere il pieno e costante coinvolgimento dei portatori d’interesse nel percorso di attuazione e revisione della Strategia sarà istituito un Tavolo di consultazione che coinvolgerà il Comitato paritetico e rappresentanti delle principali associazioni delle categorie economiche e produttive, delle Associazioni ambientaliste e in generali dei portatori d’interesse.
Con l’approvazione dalla Conferenza Stato-Regioni entra in vigore la Strategia nazionale per la biodiversità
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