MILANO – Coop, la principale catena della grande distribuzione in Italia, invita gli italiani a consumare più acqua dal rubinetto o, se scelgono quella imbottigliata, a orientarsi su marche con fonti il più vicine possibile. Lo fa attraverso una campagna media, incentrata anche su spot televisivi con la testimonial Luciana Littizzetto, e una di sensibilizzazione avviata nei propri grandi magazzini, oltre alla scelta di accedere ad altre fonti per la produzione dell’acqua minerale a marchio Coop per avvicinarsi il più possibile al ‘chilometro zero’.
“Speriamo di essere apripista su questi argomenti e che altri ci seguano”, afferma il presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, Vincenzo Tassinari, presentando il progetto ‘Acqua di casa mia’ a Milano. Anche perché, secondo dati Coop, che comunque come tutte le catene della grande distribuzione ha altissimi costi di logistica rispetto ai ricavi per la gestione dell’acqua in bottiglia, gli italiani bevono una media di 195 litri a testa all’anno di acqua minerale: primi in Europa e terzi nel Mondo per consumo pro capite, dopo Emirati arabi uniti e Messico.
Il trasporto su gomma di 100 litri d’acqua che viaggiano per 100 chilometri (anche se in media ne percorrono molti di più) produrrebbe emissioni per oltre 10 chili di anidride carbonica. “Se invece si sceglie l’acqua di rubinetto – dice Aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop – per ogni 100 litri di acqua si immettono in atmosfera 0,04 chili di CO2, 250 volte di meno”. Da un mese Coop ha raddoppiato le fonti di approvvigionamento dell’acqua venduta con il suo marchio, aggiungendo a quelle sulla Grigna (Lecco) e sul monte Cimone (Modena) le sorgenti di Valcimoliana (Pordenone) e Angelica (Perugia), con un’altra che sta per essere individuata nel Sud Italia.
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