Appalti, delega ‘spezzettata’: nuovo codice entro il 31 luglio 2016

Via il regolamento attuativo, spazio alle linee guida del ministero delle Infrastrutture-Anac e previsione di una disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture sottosoglia e per quelli in economia. 
Sono tra le principali novità contenute nel pacchetto emendamentipresentato dai relatori, Raffaella Mariani (Pd) e Angelo Cera (Ap) in commissione Ambiente alla Camera, al ddl delega appalti

LE LINEE GUIDA MIT- ANAC 
Come anticipato, uno degli emendamenti prevede l’abrogazione dell’emanazione di un nuovo regolamento recante la disciplina esecutiva e attuativa del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. 
Si tratta di una semplificazione dell’attuale disciplina sugli appalti che ‘supera’ un testo formato oggi da 359 articoli. Al suo posto, a prevederlo lo stesso emendamento 1.600, si prevede l’emanazione di “linee guida di carattere generale da adottarsi di concerto tra il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e l’Anac”. Prima dell’emanazione queste dovranno essere trasmesse alla commissioni parlamentari competenti per l’espressione di un parere. 
I relatori, inoltre, prevedono la soppressione della lettera iii) dell’attuale ddl che prevede l'”espressa abrogazione delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture con effetto dalla data di entrata in vigore” del nuovo Codice. 

LE CONSULTAZIONI 
Lo stesso emendamento semplifica inoltre le consultazioni con gli operatori del settore e comunque interessati dall’applicazione della nuova normativa prima dell’emanazione del dlgs contenente il nuovo Codice. 
“Nell’esercizio delle deleghe, la presidenza del Consiglio dei ministri coordina, di concerto con il Mit e sentita l’Anac, lo svolgimento delle consultazioni delle principali categorie di soggetti pubblici e privati destinatari della nuova normativa”, stabilisce l’emendamento che cancella così dal testo attuale la “previa definizione delle metodologie e delle modalità operative per lo svolgimento di tali consultazioni secondo gli standard internazionali di partecipazione ai processi di regolazione e tenuto conto della disciplina interna dell’analisi dell’impatto della regolamentazione”. 

LA DELEGA ‘SPEZZETTATA’ 
Non sarà più un solo decreto legislativo a riscrivere il Codice, ma due. O meglio, uno, da adottare entro il 18 aprile 2016 e non più entro sei mesi dall’approvazione della delega, attuerà le direttive europee in materia; un secondo, da adottare entro il 31 luglio del prossimo anno, conterrà il riordino complessivo della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Sarà questo secondo decreto legislativo a contenere il nuovo Codice. 
Il primo, infatti – specifica ancora l’emendamento – dispone l’abrogazione delle parti incompatibili tra le norme contenute nelle direttive Ue e il Codice attualmente in vigore. L’operazione è stata dovuta al fatto che i tempi per il recepimento delle direttive Ue si stanno facendo stretti (scadono appunto il 18 aprile 2016). 

I CONTRATTI SOTTOSOGLIA 
Gli emendamenti dei relatori, inoltre, aggiungono ancora dei principi alla delega. Tra questi: “previsione di una disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria e della disciplina per l’esecuzione di lavori, servizi e forniture in economia”. 
Un altro emendamento, l’1.603, prevede poi di individuare i contratti esclusi dall’ambito di applicazione del nuovo Codice. 

I CONTRATTI SEGRETATI 
Un altro principio aggiunto ex novo stabilisce di prevedere “una specifica disciplina per i contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza, sottoponendo tali affidamenti al controllo della Corte dei conti, individuando le circostanze che ne giustificano il ricorso e, ove possibile, le modalità realizzative, assicurando nelle procedure di affidamento la partecipazione di un numero minimo di operatori economici, nonché l’adeguata motivazione nel caso in cui non sia possibile esperire la procedura con un numero minimo di partecipanti ovvero i casi in cui la negoziazione con più di un operatore economico sia incompatibile con le esigenze di segretezza e sicurezza”. 

I PROGETTI CON MODELLAZIONE ELETTRONICA 
Un altro emendamento, invece, interviene sul principio sulla valorizzazione della fase progettuale negli appalti pubblici e nei contratti di concessione di lavori stabilendo di promuovere “il progressivo uso di strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione elettronica ed informativa per l’edilizia e le infrastrutture”.

(Fonte: Public Policy) 

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