Al via l’immissione di nuovi segretari comunali nell’Albo: le sfide aperte per gli Enti locali

di AMEDEO SCARSELLA*

Nel 2022 e 2023 verranno iscritti all’Albo dei Segretari comunali e provinciali circa mille nuovi vincitori di concorso. Di sicuro si sta modificando positivamente una situazione divenuta ormai insostenibile, probabilmente si stanno ponendo le basi per una forte innovazione nel mondo degli Enti locali.
La carenza di segretari comunali costituisce al momento una delle maggiori criticità per il funzionamento degli Enti locali, soprattutto quelli di ridotte dimensioni ed in alcune aree del paese. Di recente l’unità funzionale dei nuovi iscritti all’Albo, costituita dall’Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali, ha avviato la realizzazione di una mappa interattiva, di agevole consultazione e di sicura utilità, dalla quale è possibile desumere la situazione di ciascuna sede di segreteria di classe IV vacante nel territorio nazionale (se coperta da un segretario a scavalco, da un vicesegretario, o se non è possibile individuare la modalità di copertura della sede). La mappa, realizzata da Piero Currao, è in corso di completamento in attesa dell’invio dei dati dalla Prefetture competenti ed è consultabile in internet (qui il link). Dalla rappresentazione grafica emerge la dimensione del problema in tutta la sua gravità.

Il Ministero dell’Interno ha pubblicato in data 28 giugno il seguente comunicato:
A conclusione delle procedure della sessione ordinaria del sesto corso concorso d’accesso alla carriera di segretario comunale “Co.A 6”, il prossimo 1° luglio si procederà all’iscrizione all’Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali di 286 nuovi segretari che hanno conseguito l’abilitazione richiesta per l’iscrizione nella fascia professionale iniziale (Fascia “C”).
A questi, si aggiungeranno, agli inizi dell’autunno prossimo, ulteriori 223 nuovi segretari, non appena terminato il semestre di formazione che attualmente frequentano.
Si comunica, inoltre, che sempre il 1° luglio prossimo sarà pubblicata sul sito dell’Albo segretari all’indirizzo https://albosegretari.interno.gov.it la banca dati dei quesiti per le prove preselettive del concorso pubblico per l’ammissione di 448 borsisti al corso-concorso “Co.A 2021” finalizzato al conseguimento dell’abilitazione richiesta per l’iscrizione di 345 Segretari comunali nella fascia iniziale  (Fascia “C”) dell’Albo. Si ricorda che le suddette prove preselettive si svolgeranno il 20 luglio 2022”.

Può quindi affermarsi senza alcun dubbio che si torna con decisione a puntare sulla figura del segretario comunale, quale vertice amministrativo degli Enti locali, figura apicale chiamata a svolgere funzioni multiformi, tanto di garanzia quanto di collaborazione con gli organi dell’ente e di sovraintendenza e coordinamento dell’attività gestionale. Il Ministero dell’Interno nel corso di un biennio iscriverà all’Albo circa 1.000 nuove figure, selezionate per svolgere compiti di vertice negli Enti locali.
Si tratta di una svolta da salutare positivamente, ma può ritenersi sufficiente a risolvere in modo definitivo il problema? Lo stesso legislatore ha mostrato dubbi in proposito laddove ha costruito un percorso derogatorio e temporaneo, che consente ai nuovi segretari iscritti all’Albo nella fascia professionale “C” (che abilita a coprire sedi di segreteria, singole o convenzionate, fino a 3.000 abitanti) di coprire per un tempo limitato sedi fino a 5.000 abitanti (su tale disposizione derogatoria, introdotta dall’art. 12-bis del d.l. n. 4/2022, come conv. con L. n.  25/2022, si ascolti il podcast in questa newsletter “Assegnazione in deroga di segretari di fascia “C”). In realtà, se l’iscrizione all’Albo di nuovi segretari è un elemento positivo, occorre accompagnarla con una serie organica di misure, da assumere sia a livello legislativo, sia a livello amministrativo, sia a livello di comportamenti.

>> VOLUME CONSIGLIATO: Maggioli Editore consiglia Concorso Segretario comunale 448 Borsisti per 345 posti – Guida per la preparazione al corso-concorso, di Riccardo Narducci.

Proviamo ad individuare le azioni che appaiono al momento più urgenti e opportune:

  1. il superamento dell’interpretazione che ritiene la spesa del segretario comunale da comprendere nel tetto di spesa del personale. In questi anni, in molte realtà locali, l’esercizio delle funzioni segretariali è stato assolto da segretari comunali reggenti oppure a vicesegretari comunali. Ciò ha inevitabilmente stabilizzato, nel corso di questi anni, la riduzione della spesa prevista nel bilancio dell’ente locale per l’esercizio delle funzioni di segretario, in alcuni casi arrivando fino al suo annullamento totale. Le assunzioni dei segretari sono autorizzate a livello è autorizzata a livello statale, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa richiesta del Ministero dell’interno – ex AGES, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell’anno precedente, delle conseguenti economie e dall’individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo. Ebbene, una volta autorizzata a livello centrale quando si bandisce il concorso, appare del tutto illogico, antieconomico e contrario ad ogni criterio di efficienza che si valuti al momento della presa in servizio, ossia al momento della nomina in un ente locale, l’esistenza “della capacità di spesa”. Ci si trova a gestire concorsi che durano anni (nell’ultimo caso 4 anni), si formano i vincitori, che vengono inviati negli enti locali per lo svolgimento del tirocinio, per arrivare alla fine del percorso a non poter assumere il segretario perché il comune X non ha capacità di spesa! Un tale sistema è del tutto contrario ai principi costituzionali del buon andamento della pubblica amministrazione. Sul tema il legislatore è chiamato ad intervenire con assoluta urgenza per restituire coerenza al sistema, escludendo la spesa del segretario dal limite di spesa di personale (sul tema si veda in questa newsletter l’approfondimento intitolato La spesa del segretario comunale e provinciale va esclusa dai limiti in materia di spesa del personale degli Enti locali).
  2. gli incarichi di reggenza, nelle sedi di segreteria vacanti, potevano essere conferiti per un periodo massimo di 120 giorni, secondo quanto stabilito nell’accordo di contrattazione decentrata integrativa sottoscritto in data 13 gennaio 2009. La grave carenza di segretari ha di fatto “eliminato” il limite temporale; tuttavia, le reggenze debbono tornare ad essere una modalità temporanea ed eccezionale di copertura della sede, consentendo ai nuovi segretari una tempestiva presa in servizio. Le Prefetture avranno il compito di garantire che la copertura delle sedi, in presenza di nuovi segretari, sia assicurata da Segretari titolari, impedendo il protrarsi di situazioni in cui le sedi siano rette da segretari reggenti o vicesegretari;
  3. negli Enti privi di segretari titolari, il mantenimento dello status quo, con incarichi di reggenza, che lo si ribadisce costituisce soluzione temporanea ad un’emergenza, sembra in alcune occasioni essere una tentazione da parte dei sindaci, che potrebbero preferire di mantenere la reggenza in atto, piuttosto che dare fiducia a neovincitori di concorso. Ai sindaci si chiede di avere fiducia nei nuovi segretari, che sapranno fornire agli Enti locali preparazione, dedizione ed entusiasmo per lo sviluppo delle realtà locali. Diverse ANCI regionali hanno organizzato nei mesi scorsi iniziative per mettere in contatto gli allora aspiranti segretari con i sindaci: si tratta di dare seguito alle disponibilità già manifestate da molti primi cittadini;
  4. garantire la copertura delle sedi in tutte le zone del paese costituisce un’altra priorità che dovrà perseguire il legislatore. L’attuale modalità di presa in servizio non garantisce purtroppo una proporzionale distribuzione dei segretari nelle regioni sulla base delle vacanze esistenti: mentre l’assegnazione all’Albo segue il citato criterio proporzionale, la presa in servizio allo stato, considerato l’ampio contingente disponibile in ogni Regione, è rimessa alla nomina del sindaco, che può nominare anche segretari iscritti in altri albi regionali (si vedano FAQ n. 8 e 9 pubblicate su questa newsletter). Si tratta di una criticità alla quale dovrà essere posto rimedio, anche in prospettiva;
  5. occorre accompagnare la presa in servizio dei nuovi segretari con mirate azioni di formazione e garantire, da parte di tutti gli attori del sistema delle autonomie locali, la realizzazione di strumenti di supporto operativo che agevolino l’avvio concreto dell’attività lavorativa dei neosegretari.

L’attenzione alle azioni indicate garantirà l’immissione all’Albo dei Segretari di nuove figure preparate, individuate all’esito di una seria selezione, con indubbi benefici per gli Enti locali.

L’AUTORE

* Amedeo Scarsella è Segretario Nazionale dell’Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali, docente in corsi di formazione ed autore di pubblicazioni in materia di diritto amministrativo e degli enti locali, con particolare riferimento alle tematiche dell’attività e dell’organizzazione amministrativa, del personale e della contabilità pubblica. Membro del Comitato scientifico del quotidiano online lagazzettadeglientilocali.it.

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