NAPOLI – Non è soltanto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a non volere la spazzatura di Napoli (intervista al Corriere del 9 ottobre scorso). Non c’è bisogno di allontanarsi tanto per raccogliere la stessa reazione espressa dal governatore leghista. È bastato che il suo collega campano Stefano Caldoro firmasse un provvedimento che obbliga le Province di Caserta, Avellino e Benevento ad accogliere nelle loro discariche parte dell’immondizia (circa mille tonnellate al giorno) raccolta nel Napoletano e che attualmente non si riesce a conferire a Terzigno per le proteste degli abitanti, per far scattare quasi una rivolta. Prima Avellino, poi Caserta, poi Benevento. Tutte annunciano ricorsi al Tar per bloccare l’ordinanza. E non cambia niente se i presidenti sono di centrodestra come Caldoro (Sibilia ad Avellino e Zinzi a Caserta), o di centrosinistra (Cimitile a Benevento). La reazione è identica: non se ne parla proprio, rispondono dai tre enti chiamati in causa. Da Benevento il sindaco Fausto Pepe (anche lui di centrosinistra) definisce «un atto di tirannia» il provvedimento firmato dal governatore e arriva a dire che «Caldoro e la sua maggioranza non devono più venire a Benevento e nel Sannio, almeno fino a quando non retrocederanno da questa decisione». Nemmeno il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino applaude: «Quando Caldoro mi ha chiamato per informarmi della sua decisione l’ho ringraziato, ma poi dal prefetto ho saputo che nelle altre discariche non andrà la spazzatura di Napoli ma quella della provincia. A noi tocca continuare ad andare a Terzigno, se ci fanno entrare. E in questo modo non vedo come faremo a smaltire l’arretrato», quelle 1500 tonnellate circa di spazzatura che ieri erano per le strade della città e che oggi potrebbero aumentare. Dal-l’entourage del governatore campano spiegano invece che anche Napoli sarà coinvolta, ma per questioni organizzative soltanto a partire da domani. E ribadiscono che l’opposizione delle Province di Avellino, Benevento e Caserta, non farà tornare Caldoro sui propri passi. Anzi, è lui stesso a dirlo: «Mi sono assunto la responsabilità di decidere perché in situazioni come questa bisogna intervenire tempestivamente. La solidarietà chiesta alle altre province sarà per un periodo limitatissimo, ma ora è necessario il massimo senso civico e l’impegno di tutti per superare anche legittime preoccupazioni territoriali». F.B.
La Campania che segue Zaia Respinti i sacchetti napoletani
Il caso – Dopo la «precettazione» della Regione
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