In linea generale pertanto, le amministrazioni pubbliche, nel collocare in lavoro agile nella attuale fase di emergenza almeno il 50% di quelli impegnati nelle attività che possono essere svolte in tale modalità, devono applicare il principio della rotazione, fatta salva la preferenza per i lavoratori cd. fragili, devono di norma alternare la presenza negli uffici allo smart working, devono collocare in lavoro agile i dipendenti in quarantena, sono stimolate ad ampliare la flessibilità oraria in entrata ed in uscita e possono fornire le attrezzature necessarie per lo svolgimento di queste attività ai propri dipendenti. Possono essere così riassunte le principali indicazioni dettate dal decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 19 ottobre, che rilancia infatti la utilizzazione del lavoro agile nella attuale fase di emergenza, ma a condizione che non vi sia un pregiudizio per la funzionalità degli enti e per i servizi dagli stessi erogati. In premessa va ricordato che il decreto si appa a tutti gli enti pubblici.
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