2014: vaschette in polistirolo, tanti saluti dalla California

Il parlamento californiano chiude la porta in faccia alle vaschette per alimenti in polistirolo: già in 50 giurisdizioni dal primo gennaio 2014 né i ristoratori né i commercianti – grande distribuzione compresa – potranno più utilizzare questo tipo di imballaggi per la propria merce.
Una California sempre più verde dunque, e in netta controtendenza rispetto al resto degli Stati Uniti.
Come gli amici sacchetti, il polistirolo può impiegare anche migliaia di anni a biodegradarsi in discarica. Oltretutto la leggerezza e la facilità con cui si sfibra, riducendosi in piccoli pallini, fa sì che ogni ventata si trasformi in un perfetto sistema di “impollinazione da polistirene”, che sparge granelli ovunque.
Il polistirolo è infatti il secondo inquinante più comune sulle spiagge californiane. Provate a indovinare chi c’è al primo posto.
Ovviamente le prime polemiche non hanno tardato ad arrivare: come già era accaduto per i sacchetti, anche i produttori di imballaggi in polistirolo protestano, facendo notare come invece di bandirlo la California avrebbe dovuto inserirlo nella filiera del riciclo, cosa che attualmente non avviene in modo sistematico.
“ Il polistirolo può essere riciclato – dicono i dirigenti di una grande azienda produttrice, la Dart Container Corporation, ora a rischio chiusura – e noi ci batteremo per questo. La legge lascia aperta la possibilità di produrre questo tipo di imballaggi se si garantisce di poter riciclare autonomamente il 60% del materiale”.
Secondo la Dart oltretutto il bando non colpisce il vero problema: c’è polistirolo e polistirolo, e il vero responsabile dell’inquinamento marino non sarebbe quello delle confezioni per alimenti ma quello usato per imballare televisori ed elettrodomestici.
Nonostante le polemiche appare molto probabile che il voto nazionale di agosto allargherà la validità del provvedimento all’intero stato californiano. Da lì in poi i commercianti dovranno cominciare ad attrezzarsi. Ci sono ancora tre anni di tempo e diverse alternative disponibili, dal cartone alla bioplastica.
“Questo provvedimento non servirà solo ad eliminare quella che sta diventando ormai una vera piaga ambientale – afferma infatti il senatore Alan Lowenthal, promotore del bando – ma farà anche da trampolino per le nostre aziende, che potraanno lanciarsi nel settore del packaging alternativo ed ecosostenibile”.
E si spera che qualcuno si ricordi anche che l’usa e getta non è sempre l’unica soluzione possibile.

E in Italia?
In italia gli imballaggi in polistirolo si riciclano e vanno gettati assieme alla plastica, a meno che siano di grandi dimensioni; in questo caso si portano presso gli ecocenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *