Zone franche: bonus attraverso il modello F24

Fonte: Il Sole 24 Ore

Le agevolazioni per le imprese ubicate nelle Zfu (Zone franche urbane) passano attraverso il modello F24. Il provvedimento (n. 62309) diramato due giorni fa dall’agenzia delle Entrate (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) ha delineato in maniera definita le modalità attraverso le quali l’amministrazione finanziaria procederà al controllo della corretta fruizione dell’agevolazione introdotta dalla Finanziaria 2007, articolata dall’articolo 37 del Dl 179/12 e illustrata nel decreto interministeriale Mise-Mef del 10 aprile 2013. Sono interessate le zone franche urbane delle regioni dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e dei comuni della provincia di Carbonia-Iglesias (Sardegna), nonché il Comune di Lampedusa e Linosa.

Il sistema di utilizzo dei contributi è quello collaudato dell’invio telematico delle compensazioni – operate mediante il modello di pagamento F24 – e trasmesse attraverso i canali dedicati del Fisco, Fisconline e Entratel. Nessuna apertura, pertanto, all’utilizzo della piattaforma bancaria Cbi; qualora l’impresa non si servisse dei servizi telematici dell’agenzia delle Entrate, infatti, la compensazione sarà automaticamente scartata dal sistema.

La mossa delle Finanze era prevedibile in funzione delle prescrizioni in tal senso da parte del citato Dl 179/12, che già indicava nel modello telematico di pagamento il canale di fruizione del bonus fiscale. Altrettanto prevedibile è il boom di prenotazioni delle risorse disponibili da parte delle imprese interessate. In Campania e Calabria il termine per la presentazione delle istanze si è chiuso lo scorso 30 aprile; in Sicilia c’è tempo fino al 23 maggio. Chiuderà la Puglia, dove le domande potranno essere presentate fino al prossimo 12 giugno. Alla Campania sono destinate risorse per 98 milioni di euro. Alla Calabria, invece, sono dirottati fondi per 54,88 milioni di euro, mentre alla Puglia ne spettano 60. Il resto dei fondi, fino allo stanziamento complessivo di 600 milioni di euro, sono ad appannaggio di Sicilia e Sardegna.

In sostanza, supponendo che tutte le imprese istanti abbiano fatto richiesta del massimale delle agevolazioni concedibili (200mila euro per le imprese ordinarie e 100mila euro per quelle attive nel settore del trasporto su strada), il ministero dello Sviluppo economico provvederà a ripartire in parti uguali le risorse a disposizione fra tutte le imprese istanti garantendo – secondo le previsioni – un mix di agevolazioni che non dovrebbe superare i 30mila euro a impresa.

Le imprese beneficiarie potranno fruire in compensazione degli importi loro accordati al fine di abbattere le imposte sui redditi, l’Irap, l’imposta municipale propria e i contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Una volta comunicati i codici tributo da esporre sul modello F24 – incombenza rinviata dallo stesso provvedimento delle Entrate a nuova data – alle imprese non resterà altro che portare in deduzione delle somme a debito il bonus fiscale appositamente attribuito loro con decreto.

L’utilizzo esclusivo dei canali Fisconline e Entratel consentirà all’Erario di porre in essere un controllo immediato delle compensazioni operate, attivando una sorta di de-conto. Eventuali sforamenti rispetto alla somma accordata saranno immediatamente rilevati dalla lente del Fisco che, come ricorda il provvedimento, provvederà ad annullare per intero la compensazione in esubero. Stessa sorte toccherà alle compensazioni inoltrate da quelle imprese che non dovessero risultare nell’elenco dei soggetti ammessi alle agevolazioni. A questo punto restano da conoscere solamente gli esiti delle istanze trasmesse e da trasmettersi nei prossimi giorni e i codici tributo da impiegare per la compensazione per mettere la parola fine a un provvedimento di agevolazione che fu introdotto nel 2006.

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