Voce ai cittadini europei

Fonte: Italia Oggi

Ambiente e diritti fondamentali sono le principali materie oggetto delle 1.655 petizioni popolari ricevute dall’Europarlamento nel 2010. Di queste, 182 riguardano l’Italia mentre 214 provengono da cittadini italiani. Sono 16 le petizioni aventi ad oggetto la crisi dei rifiuti in Campania. I dati che emergono dal report annuale del Comitato Petizioni, redatto dal parlamentare spagnolo Willy Meyer, evidenziano inoltre un calo del 14% rispetto alle 1924 istanze presentate nel 2009. Diritto di petizione. Ai sensi dell’articolo 227 del trattato sul funzionamento dell’Ue, qualsiasi cittadino dell’Unione o residente di uno stato membro può presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in associazione con altri, su una materia che rientra nel campo d’attività dell’Ue e che lo concerne direttamente. Il diritto di petizione è riconosciuto anche alle società, organizzazioni o associazioni con sede sociale nell’Unione. Una petizione può assumere la forma di una denuncia o di una richiesta e può fare riferimento a questioni d’interesse pubblico o privato. La petizione può contenere una richiesta personale, un reclamo o un’osservazione riguardo all’applicazione della normativa comunitaria o invitare il Parlamento a pronunciarsi su una determinata questione. Scopo delle petizioni è offrire al Parlamento europeo la possibilità di richiamare l’attenzione su eventuali violazioni dei diritti dei cittadini europei da parte di uno stato membro, di autorità locali o di un’istituzione. Il report. Come negli anni precedenti, circa il 60% delle petizioni ricevute nel 2010 (949) è stato chiuso nelle fasi iniziali della procedura. In aumento, invece, le petizioni online: il 63% dei cittadini dell’Ue preferisce infatti presentare la propria istanza in via telematica. Prima tra i paesi oggetto dei reclami la Spagna che con 288 (15,7%) petizioni supera quelle contro l’Ue (285). Seguono: Germania (273), Italia (182), Romania (102), Grecia (71); Regno Unito (67); Polonia (67) e i restanti paesi dell’Ue (496). Nonostante il calo del totale di petizioni, aumentano quelle aventi a oggetto questioni legate all’ambiente. Nel 2010 ne sono state infatti presentate 245 rispetto alle 228 dell’anno precedente. Diminuiscono, invece, le istanze relative ai diritti fondamentali: 152 nel 2010 e 164 nel 2009. Nella classifica per materia seguono le petizioni relative a: mercato interno (131); giustizia (125); trasporti (101); salute (83); affari sociali (76); istruzione e cultura (72); proprietà e restituzione (70); lavoro (62); altre (887). Quanto alla nazionalità di coloro che hanno presentato le petizioni, restano i più attivi i cittadini della Germania con 409 istanze (24,7%). Secondo posto alla Spagna con 261 petizioni (15,7) e terzo all’Italia 214 (12,9%). Seguono: Romania (101); Polonia (94); Regno Unito (90); Francia (78); Grecia (68); altri (400).

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