Vigili assenti: in arrivo il piano del governo anti-fannulloni

Più controlli sui certificati medici ma da parte dell’Inps, non più delle Asl. E ancora: commmissioni ad hoc per valutare il comportamento dei dipendenti del pubblico impiego e valutarne o meno il necessario licenziamento. È cominciato così il nuovo anno a seguito della polemica sui vigili urbani romani assenti in massa durante la notte di Capodanno: defezioni dell’ultima ora giustificate da malattia, legge 104 o donazione del sangue.

L’episodio ha dato il via alle modifiche delle regole del pubblico impiego, cambiamento già previsto nella legge delega Madia che continuerà il suo iter in Parlamento a partire da questo febbraio.
«Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano “per malattia” il 31dic. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego #Buon2015». Con questo tweet accompagnato dall’hashtag #Buon2015, il premier Matteo Renzi ha risposto il primo giorno del nuovo anno all’increscioso accaduto. 

Qui di seguito i successivi tweet del Ministro Madia.

LICENZIAMENTO PER SCARSO RENDIMENTO – Modifiche che cambieranno la concezione del licenziamento nel pubblico impiego. Come ha spiegato il 3 gennaio scorso Repubblica in un pezzo a firma di Luisa Grion tutto sarà più facile:

Ciò farà sì che nel lavoro pubblico il licenziamento per scarso rendimento diventi più facile: in teoria già oggi è possibile praticarlo, ma le regole fissate sono rimaste sulla carta. Il nuovo corso era stato annunciato da Renzi nella conferenza stampa di fine anno (“i fannulloni del settore pubblico vanno puniti”, aveva detto), ma i fatti di cronaca hanno accelerato l’intenzione. Ora il governo pensa ad un emendamento da presentare alla legge Madia che da un lato potenzi le norme già previste dalla legge Brunetta e dall’altro intervenga radicalmente sui controlli dei certificati medici. “Bisognerebbe affidarli all’Inps, otterremmo una qualità migliore e risparmieremmo “, ha detto il premier Renzi ai suoi.

Secondo Palazzo Chigi, fra il 2012 e il 2013, la mole di certificati di malattia è aumentata del 27%. I controlli delle malattie costano per l’Inps, che segue solo i dipendenti privati, 25 milioni l’anno. Nel settore pubblico il monitoraggio Asl costa invece – secondo Repubblica – una cifra spropositata: 70 milioni. Per il governo affidare il controllo all’Inps permetterebbe un risparmio di 60 milioni circa.

Ma l’Inps sarà in grado di reggere la mole di controlli anche per il pubblico impiego? L’ente di previdenza giusto qualche settimana fa si lamentava del taglio delle risorse pubbliche operato dal governo. Ecco perché, secondo la squadra di Renzi, saranno utili anche le Commissioni di valutazione, garanti di imparzialità nei casi di comportamento scorretto più grave. Un balzo in più rispetto alla riforma Brunetta, poco applicata e troppo avanti rispetto al rinnovo dei contratti del publico impiego (che non c’è stato). Ora è tutto nelle mani del disegno Madia. Su Repubblica Filippo Taddei, responsabile economico del Pd, ha sottolineato: «Facilitare la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione senza prevedere licenziamenti, ma ricollocando i dipendenti negli uffici dove ci sarà più bisogno, e garantire sanzioni chiare e certe contro i disservizi e gli inadempimenti degli obblighi contrattuali. Ci sono stati casi in cui sono stati riammessi al lavoro dipendenti che avevano compiuto reati: ciò non dovrà più essere possibile. Dovrà essere garantita la sanzione, come il riconoscimento del merito».

Intanto prosegue l’indagine interna per verificare le responsabilità degli assenti di Capodanno. E i vigili capitolini rilanciano: «Nessuna diserzione». In arrivo il primo sciopero generale. Un evento che cadrà in una data “a caso”: in un bel giorno festivo, l’Epifania, o l’11 gennaio, data del derby Roma-Lazio.

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