Visto dal lato italiano, il debutto di Gentiloni sarà in piena continuità con Renzi. Cambierà certamente lo stile, più pacato, ma sui dossier caldi la posizione italiana rimarrà la stessa. Sulla riforma di Dublino, oggi al centro del vertice, il neo premier ribadirà il no di Roma all’attuale proposta messa sul tavolo dalla presidenza di turno slovacca che affonda la ripartizione obbligatoria di 160mila migranti sbarcati in Grecia e Italia a beneficio di un sistema volontario e flessibile. Così come quando il premier slovacco, Robert Fico, chiederà al collega italiano se ha cambiato idea rispetto a Renzi sullo stop al bilancio di medio termine dell’Unione, la risposta sarà negativa: l’Italia continua a bloccare il dossier chiedendo che i soldi comunitari vengano usati per crescita e sviluppo. Idem sulla Russia, con Gentiloni che nel solco di Renzi perseguirà una linea equilibrata verso Mosca in opposizione ai duri e puri, come i britannici…
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l presidente del Consiglio all’esordio comunitario, in linea con il “no” di Renzi alla proposta slovacca di riforma del trattato di Dublino che affonda la ripartizione obbligatoria dei migranti e con il veto al bilancio di medio termine dell’Unione.
La Repubblica
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