Il presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva e il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi hanno in questo senso prontamente risposto alla richiesta del presidente dell’ANCI Antonio Decaro di assicurare condizioni di avvio dell’Anncsu sostenibili per i Comuni.
Ma che cos’è l’Anncsu? Si tratta dell’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane, istituito nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un database unico, informatizzato e con dati omogenei, gestito da Agenzia delle Entrate e ISTAT, che lo dovrà utilizzare come unico archivio toponomastico di riferimento per il censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali.
Come riportato dal sito dell’ANCI, la questione è riemersa proprio in seguito a una nota “di chiarimenti” dell’Istituto nazionale di statistica, diffusa lo scorso 10 ottobre, che avvertiva i Comuni: l’ANNCSU non sarebbe predisposto per contenere numeri civici con esponenti numerici, quindi ogni Comune sarebbe obbligato ad adeguarsi e modificare le numerazioni entro il 31 dicembre 2016, eliminando appunto gli esponenti numerici associati ai numeri civici.
L’Associazione dei Comuni, dopo aver ricordato che la definizione delle variabili e del formato dei dati è oggetto di concertazione in base all’art. 5 del D.P.C.M. del 12 maggio 2016, aveva evidenziato nella missiva che la richiesta dell’ISTAT mette in difficoltà “la situazione de facto di numerose realtà territoriali, a fronte di attribuzioni storiche di numeri civici con esponente numerico”. Le osservazioni dell’ANCI sono state pertanto ora recepite da ISTAT e Agenzia alle Entrate, permettendo così di superare la scadenza del 31 dicembre 2016 e dando avvio alla definizione concertata dei necessari aggiustamenti nelle modalità di bonifica dei numeri civici.
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