Per capirla, questa vicenda, bisogna tornare all’inizio del 2015, quando il Comune ha creato nella sua rete interna (intranet) una piattaforma dedicata al cosiddetto whistleblowing, ossia alla possibilità per i dipendenti dell’amministrazione di segnalare online, con la garanzia dell’anonimato, un illecito, un’illegalità o un’irregolarità che danneggiano l’interesse pubblico. Un ulteriore tassello del Piano triennale di prevenzione della corruzione che il Comune ha appena aggiornato arrivando a disegnare una mappa approfondita che arriva a toccare praticamente ogni ambito dell’amministrazione, dalle gare fino all’assegnazione dei contributi. Caccia aperta alla corruzione, quindi. Ma non solo. E la prova è nel numero di denunce degli assenteisti della scrivania accanto. Niente rispetto alle migliaia di lavoratori di Palazzo Marino, certo. Ma ci sono. E soprattutto, gli stessi colleghi hanno deciso di non voltarsi dall’altra parte….
Timbra il cartellino e se ne va”: il Comune di Milano indaga
Soffiate dei dipendenti sui colleghi scorretti: i casi sollevati a Palazzo Marino con il whistleblowing
La Repubblica
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