Sardegna, no alla tassa sul turismo

«Se fosse applicata, la tassa di soggiorno sarebbe un’idea sbagliata, realizzata nel momento sbagliato». Così l’assessore del Turismo della Regione Sardegna, Luigi Crisponi, commentando la proposta inserita nel decreto sul federalismo municipale che consentirebbe di far pagare un balzello ai turisti che frequenteranno le strutture ricettive italiane. «Èun’idea errata in sè – ribadisce l’assessore – perchè provocherebbe un grave danno alla competitività del nostro sistema e lancerebbe un messaggio negativo, che striderebbe fortemente con le politiche promozionali regionali e nazionali. Sarebbe anche una misura iniqua», aggiunge Crisponi, ricordando che nel 2009 la Giunta Cappellacci abolì la cosiddetta tassa sul lusso, voluta dalla precedente amministrazione di centrosinistra guidata da Renato Soru. «Si andrebbe a tassare ingiustamente il turista – argomenta l’assessore – in un momento in cui proprio i consumatori stanno riducendo le voci che riguardano le vacanze dal bilancio familiare. Inoltre si andrebbe a danneggiare le imprese di un settore strategico per il Paese». Secondo l’esponente dell’esecutivo, sono altre le azioni a cui pensare per il settore turistico. «Puntiamo sul binomio promozione-qualità. La Giunta Cappellacci – ricorda Crisponi – ha già avviato una serie di iniziative per l’allungamento della stagione turistica, per la formazione degli operatori del settore e per il miglioramento della strutture ricettive. Questa – conclude – è la strada da intraprendere non iniziative che rappresenterebbero un salto nel passato e che incoraggerebbero fenomeni di abusivismo». 

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