Rispettare gli impegni per la crescita e l’occupazione: la Commissione presenta le raccomandazioni specifiche per paese 2011

La Commissione europea ha adottato 27 serie di raccomandazioni specifiche per paese (oltre a un documento sull’area dell’euro nel suo complesso) per aiutare gli Stati membri a formulare le loro politiche economiche e sociali in modo da tener fede agli impegni assunti su crescita, occupazione e finanze pubbliche. All’inizio del 2011 gli Stati membri e la Commissione avevano fissato 10 priorità per far fronte alla crisi finanziaria e creare le condizioni per un’economia più sostenibile. Alla luce della situazione specifica di ciascun paese, oggi la Commissione ha raccomandato misure mirate per ogni Stato membro. Ciò dovrebbe aiutare i singoli Stati a concentrarsi nei prossimi 12-18 mesi sulle leve strategiche, stimolando in tal modo l’economia UE nel suo complesso.
“L’economia UE si trova ad un punto critico. La ripresa, che sta guadagnando terreno, resta diseguale sul continente e permangono molte incertezze” ha dichiarato il presidente José Manuel Barroso. “In marzo gli Stati membri si sono accordati su un importante pacchetto di impegni per i prossimi 12-18 mesi. Ora devono garantirne la messa in pratica mirata a livello nazionale. Con le raccomandazioni specifiche per paese formulate oggi, che sono mirate e misurabili, la Commissione presenta agli Stati membri la propria valutazione dei rispettivi piani nazionali. Sappiamo che per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi collettivamente occorre a volte operare scelte difficili. Ma questi sforzi, se compiuti con serietà e da tutti, consentiranno all’Europa di superare la crisi e di salvaguardare la prosperità futura”.
Le serie di raccomandazioni rientrano nel cosiddetto “semestre europeo”, tramite il quale –  per la prima volta quest’anno –  gli Stati membri e la Commissione hanno dato vita al coordinamento delle politiche economiche e di bilancio. Una volta decise le priorità a livello UE, gli Stati membri hanno presentato i loro programmi nazionali, che la Commissione ha valutato a fondo, varando infine le 27 serie di raccomandazioni “su misura”.
Nel complesso gli Stati membri hanno cercato di riprendere nei propri programmi le priorità decise a livello UE: le ipotesi macroeconomiche su cui questi si basano sono sostanzialmente realistiche. Ma spesso i programmi nazionali sono poco ambiziosi e non sufficientemente specifici. In molti Stati membri urgono ulteriori sforzi di risanamento del bilancio, senza però rinunciare a misure favorevoli alla crescita (ricerca e innovazione, condizioni quadro per le imprese, concorrenza nel settore dei servizi). Per quanto riguarda il mercato del lavoro, bisogna aumentare la partecipazione della forza lavoro, lottare contro la disoccupazione strutturale, ridurre la disoccupazione giovanile e gli abbandoni scolastici e fare in modo che le retribuzioni riflettano la produttività.

Contesto
L’adozione di raccomandazioni specifiche per paese segna la penultima fase del periodo di sei mesi di intenso coordinamento delle politiche economiche tra l’UE e gli Stati membri noto come “semestre europeo”. Il semestre europeo inizia in gennaio, quando la Commissione presenta la sua analisi annuale della crescita, che fissa le priorità di politica economica dell’UE per l’anno successivo. Le priorità vengono approvate dai capi di Stato e di governo in occasione del Consiglio europeo di marzo. In aprile-maggio gli Stati membri presentano i programmi di stabilità o di convergenza (relativi alle finanze pubbliche) e i programmi nazionali di riforma (sulle riforme strutturali e sulle misure per promuovere la crescita), a cui la Commissione risponde con le raccomandazioni specifiche per paese. Nel quadro di questo processo la Commissione ha valutato gli impegni assunti dai 23 Stati membri partecipanti al “patto Euro Plus”, impegni inclusi nelle sue raccomandazioni.
Le raccomandazioni sono concepite in modo da essere attuate dagli Stati membri entro un periodo di tempo di 12-18 mesi. Obiettivo: attuare al più presto le misure (nei settori dell’occupazione, dell’innovazione, dell’istruzione, dell’energia e dell’inclusione sociale) miranti a raggiungere gli obiettivi della strategia economica a lungo termine dell’UE, Europa 2020.
Le raccomandazioni sono il contributo dell’UE al concepimento delle politiche nazionali: spetta poi agli Stati membri definire la politica economica ed elaborare i bilanci nazionali. Vista la crescente interdipendenza economica nell’UE in generale e nell’area dell’euro in particolare, gli Stati membri hanno sottoscritto un pacchetto comune di priorità economiche UE, che si sono impegnati ad attuare a livello nazionale.
Le raccomandazioni saranno approvate dai capi di Stato e di governo, sancendo la governance economica collettiva dell’UE e il fatto che l’UE è uno spazio economico unico e non la semplice somma di 27 economie separate. Ogni serie di raccomandazioni si basa su un’approfondita analisi della situazione economica in ciascuno Stato membro, illustrata nei documenti di lavoro dei servizi della Commissione. Le ipotesi macroeconomiche sono state valutate in rapporto alle previsioni economiche formulate in primavera dei servizi della Commissione.

Le prossime tappe
Le raccomandazioni saranno discusse e approvate dal Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, previa discussione in seno ai Consigli ECOFIN e EPSCO. La Commissione e gli Stati membri ne sorveglieranno l’attuazione nel corso del prossimo anno nel quadro di un processo rigoroso e continuo di valutazione tra pari. La Commissione valuterà i progressi realizzati a livello dell’UE nella sua prossima analisi annuale della crescita nel gennaio 2012 e, per ciascuno Stato membro, nella prossima serie di raccomandazioni specifiche per paese che pubblicherà nel giugno 2012.

All’Italia, in particolare, la Commissione raccomanda di[*]:

  1. Attuare il previsto risanamento di bilancio nel 2011 e nel 2012 al fine di garantire la correzione del disavanzo eccessivo. Sfruttare appieno un eventuale andamento del bilancio migliore del previsto ai fini della riduzione più rapida del disavanzo e dell’indebitamento e rimanere pronti a prevenire scostamenti nell’esecuzione del bilancio. Sostenere gli obiettivi per il 2013-14 tramite il varo di misure concrete entro ottobre 2011, come previsto dal nuovo  quadro di bilancio pluriennale. Rafforzare il quadro introducendo massimali di spesa vincolanti e migliorando il controllo su tutti i sottosettori delle pubbliche amministrazioni.
  2. Varare misure volte a lottare contro la segmentazione del  mercato del lavoro, tramite la revisione di determinati aspetti della legislazione in materia di protezione dell’occupazione e una riforma complessiva del sistema di indennità di disoccupazione, attualmente frammentato. Incentivare gli sforzi per combattere il lavoro sommerso. In aggiunta, prendere misure per la promozione di una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, rafforzando la disponibilità di strutture di custodia per i bambini  in tutto il paese e garantendo – senza gravare sul bilancio – incentivi finanziari  al secondo membro della coppia per facilitare l’esercizio di un’occupazione.
  3. Sulla base della legge del 2009 relativa alla riforma del quadro della contrattazione collettiva,  e in consultazione con le parti sociali conformemente alle prassi nazionali, intraprendere iniziative per assicurare che la crescita dei salari rispecchi più efficacemente gli sviluppi in termini di produttività nonché le condizioni locali e a livello d’impresa.
  4. Introdurre misure volte ad aprire ulteriormente alla concorrenza il settore dei servizi, segnatamente nel settore dei servizi professionali. Adottare la legge annuale sulla concorrenza durante il 2011, tenendo conto delle raccomandazioni presentate dall’autorità antitrust. Ridurre la durata delle procedure di applicazione del diritto contrattuale. Prendere misure volte a promuovere l’accesso delle PMI ai mercati dei capitali eliminando gli ostacoli normativi e riducendo i costi.
  5. Migliorare le condizioni-quadro per gli investimenti del settore privato nella ricerca e nell’innovazione tramite l’estensione degli attuali incentivi fiscali, il miglioramento delle condizioni per i capitali di rischio e il sostegno a procedure innovative per gli appalti.
  6. Intraprendere iniziative per accelerare le spese volte a promuovere la crescita cofinanziate dai fondi della politica di coesione, al fine di ridurre le persistenti disparità fra le regioni migliorando la capacità amministrativa e la governance politica. Rispettare gli impegni presi nel quadro di riferimento strategico riguardo all’entità delle risorse e alla qualità della spesa.

[*] Si basa sulla versione provvisoria del documento.

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