Riapertura al fotofinish per le addizionali regionali

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il decreto con le proroghe di fine anno corre velocemente verso la pubblicazione in Gazzetta. Se non «mille», secondo il suo tradizionale appellativo, le scadenze differite non saranno neanche «poche», come dichiarato invece da una nota di Palazzo Chigi emessa al termine del Consiglio dei ministri del 23 dicembre.
Nei 25 articoli del provvedimento che sarà pubblicato domani c’è spazio infatti per un’ottantina di slittamenti. Molti dei quali già anticipati su questo giornale: dagli sfratti agli ammortizzatori sociali, dal Sistri ai fabbisogni standard, fino alla precisazione sull’entrata in vigore del prelievo al 20% sulle rendite finanziarie. Ma c’è una novità dell’ultimora da segnalare: lo slittamento al 31 dicembre 2011 della dead line entro cui le Regioni potranno intervenire sulle addizionali Irpef.
Partiamo proprio da qui. Sul filo di lana il Governo ha deciso di spostare in avanti il termine entro il quale i governatori potranno variare le addizionali Irpef con effetto sull’anno di imposta 2011, alla luce della scelta compiuta nella manovra di Natale di portare dallo 0,9 all’1,23% la quota base dell’Irpef regionale. Il primo effetto sarà, da un lato, quello di consentire ai territori che non l’hanno fatto di alzare l’asticella dello 0,5% (con uno 0,3% aggiuntivo per quelle in dissesto finanziario); dall’altro, vengono salvaguardati i 2 miliardi di gettito attesi per il 2012 nelle casse regionali con l’innalzamento dall’addizionale di base. È la stessa norma a precisare che «in ogni caso l’aumento o la diminuzione si applicano sull’aliquota di base dell’1,23% e le maggiorazioni già vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto si intendono applicate sulla predetta aliquota di base dell’1,23 per cento».
Sempre in materia fiscale, il testo “bollinato” dalla Ragioneria dello Stato ospita la precisazione sulla data di partenza della tassazione unica al 20% sulle rendite finanziarie. Il nuovo prelievo si applicherà ai soli interessi che derivano da conti correnti, depositi bancari/postali, compresi i certificati deposito maturati a partire dal 1° gennaio 2012. Ciò significa che l’aliquota del 27% si applicherà su tutti gli interessi maturati fino a domani. La stessa norma inoltre precisa l’imposizione al 12,5% sui rendimenti dei contratti di pronti contro termine già in essere. Il pacchetto di differimenti include poi la mensilizzazione del 770 a partire dal 2014 e la chiusura delle partite Iva inattive entro il 31 marzo. Confermati inoltre i tre interventi sui giochi: regime agevolato per il Bingo al 31 dicembre 2012, ridefinizione entro giugno del mercato delle scommesse sportive, dilazione di sei mesi per la gara sul poker sportivo.
Corpose sono anche le misure su rifiuti ed enti locali. Nel primo gruppo rientrano la proroga al 2 aprile per il passaggio al Sistri (2 luglio per le imprese agricole) e l’estensione dei poteri speciali della Campania fino al termine del 2012. A cui si è aggiunto nelle ultime ore – ma solo fino al 31 gennaio prossimo – il trasferimento del termovalorizzatore di Acerra alla Regione o ad altro ente pubblico. Restando all’ambiente, va segnalata un’altra new entry: la possibilità per i presidenti degli enti parco di conservare il compenso per tutto il 2012 (la gratuità dell’incarico scatterà solo nel 2013). Nessun gettone di presenza invece per il commissario all’emergenza carcere. Si segnala, inoltre, il rinvio al 31 marzo dell’avvio dell’Agenzia per le strade, che sarà guidata da Pasquale De Lise.
Salve un altro anno ancora le Ato. Quattro mesi in più invece per l’individuazione dei primi fabbisogni standard di Comuni e Province. E, sempre sugli enti locali, si registra la proroga di sei mesi per la gestione in forma associata delle unioni di Comuni fino a 10mila abitanti, laddove è scomparsa quella sui municipi fino a mille abitanti disposta dall’ultima manovra. Ribadite infine le proroghe di un anno per gli sfratti e gli ammortizzatori sociali per lavoratori precari.

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