Regolamento edilizio tipo: lo schema tra i principi fondamentali del governo del territorio

Le valutazioni della Corte Costituzionale in merito (sentenza 26 maggio 2017, n. 125)

15 Giugno 2017
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La Corte Costituzionale, mediante la sentenza 26 maggio 2017, n. 125, contribuisce a ricondurre lo schema di regolamento edilizio-tipo adottato in sede di Conferenza Unificata Stato, Regioni, Enti locali tra i principi fondamentali del governo del territorio.
A parere della Suprema Corte risulta infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 17-bis del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 (recante “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”), convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, promossa, in riferimento all’art. 117, secondo, terzo e sesto comma, della Costituzione nella parte in cui afferma “[i]l Governo, le regioni e le autonomie locali, in attuazione del principio di leale collaborazione, concludono in sede di Conferenza unificata accordi ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, o intese ai sensi dell’articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, per l’adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti. Ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, tali accordi costituiscono livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Il regolamento edilizio tipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, è adottato dai comuni nei termini fissati dai suddetti accordi, comunque entro i termini previsti dall’articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni”.

>> CONSULTA IL TESTO DELLA SENTENZA DELLA CONSULTA 26 MAGGIO 2017, n. 125.

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Stefano Maini | 2020 Maggioli Editore

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