Gli effetti della pandemia
La diffusione del Coronavirus, e le relative misure atte a contenere il contagio, hanno imposto limitazioni per le attività degli impianti sportivi e, tra essi, degli impianti sportivi pubblici la cui gestione è affidata in concessione dagli Enti territoriali. Il D.P.C.M. del 17 maggio 2020 richiedeva al riguardo la creazione di specifiche Linee Guida, da predisporsi a cura dell’Ufficio per lo Sport. La scorsa stagione estiva ha visto una timida riapertura, subito stroncata però dall’infuriare della seconda ondata. Comunque, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2020, in vista della ripartenza degli impianti sportivi, le citate Linee Guida sono state rinnovate mediante il nuovo protocollo attuativo, a cui è seguito un ulteriore documento aggiornato in base ai nuovi provvedimenti e alla disciplina da adottare nelle cosiddette “zone bianche”.
Criticità e soluzioni
Le Linee guida in discorso trattano anzitutto la cornice normativa vigente nel settore, evidenziando le specificità degli impianti sportivi e il rischio operativo tipico, ovvero l’eventualità di non riuscire a recuperare gli investimenti effettuati o i costi sostenuti, che deve essere allocato sul concessionario “in condizioni operative normali”. La trattazione si sposta poi sui principali elementi di cui tenere conto per valutare il riequilibrio economico-finanziario, quindi la flessione dei ricavi, conseguente ai minori incassi subiti a causa del periodo di sospensione e alle limitazioni nelle attività. Sono poi approfondite le modalità operative secondo le quali procedere con il riequilibrio e le possibili soluzioni. In conclusione, il documento dedica un’apposita sezione alle FAQ e alla scheda tecnica, utile per discernere nella pratica le condizioni di equilibrio di una concessione.
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