Pubblica Amministrazione, la strada del futuro (e del presente): semplificazione e digitalizzazione

I risultati dell’inchiesta annuale realizzata da FPA, che ha coinvolto circa 1700 persone, per l’80% dipendenti pubblici: ecco le criticità e gli auspici segnalati dai dipendenti

17 Maggio 2017
Modifica zoom
100%
La burocrazia all’interno degli ingranaggi della Pubblica Amministrazione continua ad essere un incubo di proporzioni immani. Mentre la semplificazione rimane un anelito ben lungi dall’essere concretamente raggiunto. Sono queste le conclusioni a cui è giunta l’inchiesta annuale realizzata da FPA, che ha coinvolto circa 1700 persone, per l’80% dipendenti pubblici.
L’inchiesta annuale realizzata da FPA, la società del Gruppo Digital 360, che da 26 anni favorisce l’incontro e la collaborazione tra Pubblica Amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile, attraverso servizi di comunicazione, relazioni pubbliche, eventi, manifestazioni, ha intervistato gli stessi gli stessi dipendenti della Pubblica Amministrazione italiana: questi ultimi affermano che negli ultimi 5 anni la burocrazia è cresciuta. Di fatto essa si configura come un “atto di difesa” per il 62% del campione che ha partecipato all’inchiesta.

La lotta alla burocrazia difensiva: l’inchiesta annuale di FPA

La burocrazia difensiva, come si legge nel report contenente l’inchiesta, si configura come quell’atteggiamento, comunissimo tra i dipendenti pubblici, per cui è solo non facendo che si evitano rischi. Dal punto di vista dei dipendenti pubblici, le nuove procedure per la semplificazione dei processi nella Pubblica Amministrazione non sempre sono riuscite a semplificare, anzi, alcune sembrano aver aumentato la complessità. In particolare, la complessità è aumentata per le misure anticorruzione (62,9%), le modalità di formalizzazione di contratti e incarichi (52,9%) e le nuove procedure d’acquisto (50,7%).

Semplificazione e sfoltimento di norme

Secondo il 67% degli intervistati, inoltre, la causa principale del rallentamento dell’azione amministrativa va ricercato nell’eccessiva produzione di norme che si sovrappongono e generano “confusione e disorientamento”, tanto che per chi lavora nella PA è difficile comprendere il senso strategico del proprio lavoro (45,3%). Ciò comporta mancanza di motivazione per i lavoratori e anche un aumento della complessità delle procedure.

Le soluzioni suggerite dai dipendenti pubblici

Tra le soluzioni suggerite dai dipendenti stessi per uscire da questo tunnel si allineano: scelta di dirigenti capaci basata sul merito e non sulla politica (ad affermarlo è  il 50,7% del campione), sfoltimento delle norme (43,5%), maggiore digitalizzazione (41,9%).

Alla domanda “Come ne usciamo?”, i dipendenti pubblici hanno espresso queste risposte:

  1. Ripartire dalle persone: quelle che ci sono – rimotivandole, formandole, supportandole a riacquistare il senso del loro essere dipendenti pubblici e protagonisti dello sviluppo economico e sociale del paese; quelle che ci saranno: adoperando criteri nuovi di selezione, ricreando intorno al “posto di lavoro pubblico” un appeal e un dinamismo capace di attirare i migliori e di farli crescere.
  2. Ripensare l’organizzazione con coraggio, andando verso un sistema organizzativo flessibile, con responsabilità ed obiettivi chiari.
  3. Snellire le norme, una a una, scioglierne i nodi e risolverne sovrapposizioni e contraddizioni.
  4. Ricreare un clima di fiducia, una logica, ricucendo i tagli che hanno portato a una contrapposizione difensiva tra tutti gli attori in gioco: la politica vs. l’amministrazione, i cittadini e le imprese vs. tutti, i dirigenti vs. i funzionari
  5. Riaccendere i fari e riallineare le bussole sugli obiettivi di sviluppo e non sugli adempimenti.
  6. E, infine, digitalizzare!

>> CONSULTA L’INCHIESTA REALIZZATA DA FPA.

>> Consulta il nostro Speciale dedicato alla Riforma della Pubblica Amministrazione.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento