Pubblica amministrazione in debito di 60 miliardi con i fornitori

Cgia: continua a pagare con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla Direttiva UE che impone di saldare entro 30-60 giorni

28 Maggio 2015
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Secondo le stime presentate ieri l’altro dalla Banca d’Italia nella “Relazione Annuale 2014”, al 31 dicembre scorso il debito commerciale della nostra pubblica amministrazione nei confronti dei fornitori privati ammonterebbe a 70 miliardi di euro. “Depurando da questo importo i 10 miliardi circa che i creditori hanno ceduto pro soluto alle banche – dice il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – si evince che la nostra p.a. deve saldare ancora 60 miliardi di euro ai fornitori”.

“Nonostante gli annunci, le promesse e i 56 miliardi di euro messi a disposizione dai Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni per il biennio 2013-2014 – prosegue – lo stock di debito rimane ancora molto elevato, poiché la nostra p.a. continua a pagare con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla direttiva europea introdotta nel 2013, che impone di pagare entro 30-60 giorni”. Infatti, sostengono gli Artigiani di Mestre, nonostante i tempi di pagamento nell’ultimo anno siano scesi di 21 giorni, secondo Intrum Justitia nel 2015 la p.a. italiana si conferma la peggiore pagatrice d’Europa, visto che salda mediamente i propri fornitori dopo 144 giorni, contro i 34 giorni medi che si registrano in Ue. Rispetto ai nostri principali partner economici, la Francia salda le proprie fatture dopo 62 giorni, i Paesi Bassi in 32 giorni, la Gran Bretagna in 24 giorni e la Germania dopo 19 giorni.

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