Piani attuativi, il rischio della Vas

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il tempo è denaro anche nell’edilizia. Il nuovo piano casa ha così inci-so anche sul procedimento per la formazione degli strumenti urbanistici e il ri-lascio dei titoli edilizi. Sempre per le Regioni che non hanno ancora legiferato in materia (si veda l’articolo di apertura in questa pagina) e nell’ottica di accelerare le procedure, le regole nazio-nali prevedono l’approva-zione da parte della giunta comunale dei piani attuativi – comunque denominati – che siano conformi allo strumento urbanistico gene-rale. La misura non è valida nelle Regioni a statuto spe-ciale. La norma, in realtà, disciplina solo l’approva-zione dei piani attuativi, senza nulla dire della loro adozione, che pare comun-que doversi ricondurre anch’essa alla competenza della giunta. In tal senso, si è formalmente espressa la Regione Lombardia, chia-rendo che spetta alla «giun-ta comunale l’adozione dei piani attuativi conformi al Prg o al Pgt, come pure l’approvazione definitiva degli stessi, quand’anche fossero stati precedente-mente adottati dal consiglio comunale». Ancora rispetto alla pianificazione urbani-stica di dettaglio, il Dl 70/2011 prevede – con norma direttamente operati-va – che nel caso di Prg già sottoposti a valutazione am-bientale strategica (Vas) per l’approvazione dei piani at-tuativi conformi non sia ne-cessario rinnovare la Vas. La disposizione, che nasce della condivisibile volontà di abbreviare il procedimen-to amministrativo, non tiene tuttavia conto del fatto che sono ancora pochissimi i Prg sottoposti a Vas e che la prassi e talune leggi regio-nali prevedono che per i piani attuativi conformi non sia comunque necessaria la Vas. La misura, se interpre-tata a contrario (se il decreto esclude la Vas per i piani conformi ai Prg sottoposti a Vas vuole dire che la ri-chiede per i Prg non sotto-posti a Vas), si risolverebbe allora in un appesantimento procedurale.

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