Più incentivi per i bonus stanziati dalla regione

Fonte: Il Sole 24 Ore

Le regioni che cederanno parte della loro capacità di spesa a vantaggio degli enti locali potranno svincolare i trasferimenti statali per un importo pari al doppio del bonus messo sul piatto. La novità sul versante del patto di stabilità arriva con il maxiemendamento del governo che conferma il ruolo del-l’intervento regionale, prevedendo a partire dal 2011 un “doppio binario”. Da un lato, le regioni potranno modificare le regole e gli obiettivi posti dal legislatore nazionale in relazione alla situazione finanziaria del proprio territorio. Sarà un decreto del Mef, d’intesa con la Conferenza unificata, a fissare i criteri. Ogni regione definisce e comunica agli enti locali il nuovo obiettivo del patto di stabilità, determinato anche in base ai criteri definiti dal Cal. Successivamente, entro la data del 30 giugno (31 ottobre per il 2011), i dati vanno comunicati al Mef. Dall’altro lato, le regioni potranno autorizzare gli enti locali compresi nel proprio territorio a peggiorare il loro saldo, consentendo un aumento dei pagamenti in conto capitale, di cui si debbono far carico interamente peggiorando i propri obiettivi. Lo sforzo è premiato con lo svincolo di destinazione delle somme che la regione riceve dallo stato. Entro il 30 aprile di ciascun anno (15 settembre per il 2011) gli enti locali devono dichiarare all’Anci e al l’Upi l’entità dei pagamenti che possono effettuare nel corso dell’anno. Le regioni hanno un termine di due mesi (31 ottobre per il 2011) per comunicare al Mef gli elementi informativi dettagliati per ciascun ente. Quest’ultima misura prende il posto di quella più restrittiva, che richiede il rispetto di alcuni parametri, contenuta nel l’articolo 7-quater, comma 3 della legge 33/2009. L’anno scorso sono state soltanto sei le regioni che hanno trasferito capacità di spesa a favore degli enti locali: Toscana (100 milioni), Piemonte (80 milioni), Lombardia (40 milioni), Emilia Romagna (33 milioni), Liguria e Umbria (per importi entro i 5 milioni). Confermata, infine, la facoltà delle regioni di estendere le regole del patto di stabilità interno nei confronti dei loro enti e organismi strumentali.

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