I certificati medici cartacei per i dipendenti pubblici non scompariranno lunedì prossimo. Proseguirà anche oltre il 19 luglio, infatti, l’attività di «collaudo» del sistema, per superare i problemi tecnici che ancora impediscono ai certificati di viaggiare solo online. Si allunga, quindi, il calendario della norma, introdotta dalla riforma del pubblico impiego per migliorare i controlli sulle assenze dagli uffici. Il meccanismo dovrebbe mettere in rete tutti i medici di famiglia e convenzionati, che sono chiamati a trasmettere i certificati all’Inps, e i datori di lavoro pubblici, che potranno consultare i documenti sul sito dell’istituto di previdenza. Il 19 giugno è finito il periodo transitorio, e un mese dopo (lunedì prossimo, appunto) avrebbe dovuto chiudersi anche il periodo di «collaudo», facendo entrare in campo le sanzioni che arrivano fino al licenziamento (per i dipendenti del Ssn) o la decadenza della convenzione per i medici che si ostinano a utilizzare la carta. Il tavolo tecnico del ministero della Pubblica amministrazione ha deciso però di allungare i tempi del collaudo, anche perché l’architettura dei certificati online manca ancora di tasselli importanti. Il passaggio più difficile, in particolare, avviene nelle regioni, che dovrebbero fornire a tutti i medici le credenziali di accesso al sistema. Ancora da completare le strutture centrali di supporto ai medici, per esempio i call center in collaborazione con Inps e Sogei, che dovrebbe però essere operativo a breve.
Per i certificati medici su carta arrivano i tempi supplementari
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