Le penalità sono contenute in un decreto ministeriale del Viminale, che ha colpito due Comuni usciti dai binari del Patto nel 2011 e sei che hanno sforato i tetti nel 2010. Fra questi ultimi spicca il caso di Reggio Calabria, che dal provvedimento riceve una multa da 5,25 milioni di euro; l’altro capoluogo interessato dalle sanzioni è Isernia, che ha violato il Patto nel 2011 e paga pegno per 555mila euro.
L’anzianità dello sforamento contribuisce a determinare la misura della sanzione, che in base alle vecchie regole non può superare il tetto del 3% delle entrate correnti registrate nell’anno precedente al mancato rispetto del Patto. Per chi viola il Patto dal 2012, invece, non esiste alcun tetto, e l’intera distanza fra il saldo obiettivo e quello realizzato deve essere “ripagata”.
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