Ok del Consiglio di Stato alle modifiche al Codice dell’amministrazione digitale (CAD)

Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole, con osservazioni, in merito al decreto correttivo del Codice dell’amministrazione digitale

13 Ottobre 2017
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È stato reso disponibile il parere del Consiglio di Stato, Comm. spec., 10 ottobre 2017, n. 2122 in merito al decreto correttivo del Codice dell’amministrazione digitale (CAD).

Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole, con osservazioni, sullo schema di decreto legislativo. Si tratta delle disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179.
Il percorso normativo – secondo i magistrati di Palazzo Spada – possiede il condivisile obiettivo di proseguire l’opera di modernizzazione e di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, attraverso la sua completa digitalizzazione per dotare cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

Le problematiche sollevate dal Consiglio di Stato

La Commissione speciale ha però evidenziato come alcune problematiche di merito – che sono centrali per la corretta attuazione della riforma – siano state rinviate all’adozione di atti applicativi, quali i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (ad es. per il completo transito al sistema di comunicazione tramite domicili digitali) e le linee guida tecniche che dovranno essere adottate dall’Agenzia per l’Italia digitale (AGID).
Il Consiglio di Stato ha, in questa direzione, invitato l’Amministrazione a porre una particolare attenzione a tale profilo, sottolineando come i rilevanti compiti attribuiti all’AGID (ad es. adozione di pareri vincolanti e delle linee guida, l’istituzione dell’ufficio del difensore civico a livello centralizzato) richiedano un costante monitoraggio sul funzionamento dell’Agenzia al fine di assicurare che tale organo sia dotato delle risorse organiche e finanziarie necessarie al suo corretto funzionamento.

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CAD: verso l’approvazione definitiva

Infine, sono stati formulati diversi rilievi di ordine tecnico sia a livello contenutistico (ad es. in tema di domicilio digitale, di documento informatico e di requisiti per l’accreditamento) sia sull’articolato, principalmente al fine di garantire una maggiore chiarezza del testo e una corretta applicazione delle innovazioni previste dal correttivo.
Nel frattempo il testo correttivo si trova all’esame delle commissioni parlamentari. Una volta che anche le Camere si saranno pronunciate – devono farlo entro il 23 ottobre – il provvedimento ritornerà al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.
Tempi stretti, dunque, per una serie di ritocchi al codice (il decreto legislativo 82/2005) imposti dalla necessità di accelerarel’attuazione dell’agenda digitale e dall’esigenza di mettere a disposizione di cittadini, professionisti e imprese strumenti adeguati per porli in condizione di dialogare con la pubblica amministrazione, rendendo così effettivo il diritto di cittadinanza digitale.

>> CONSULTA IL PARERE DEL CONSIGLIO DI STATO 10 OTTOBRE 2017, n. 2122.

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