L’iter parlamentare del decreto legislativo correttivo del nuovo codice appalti (d.lgs n. 50/2016) si è dunque concluso. Entro il 19 aprile il Correttivo deve essere pubblicato in Gazzetta.
Correttivo codice appalti: l’ok definitivo
Al suo interno norme più stringenti per i pagamenti alle imprese e l’imposizione nei confronto delle stazioni appaltanti di usare specifici parametri per calcolare i compensi dei professionisti. In particolare, risulta interessante l’obbligatorietà del riferimento al decreto parametri per calcolare i compensi dei professionisti: le tabelle di calcolo degli importi a base delle gare di progettazione dovranno essere utilizzate dalle stazioni appaltanti nella definizione dei compensi a base di gara. Leggi anche Decreto parametri, il parere degli Architetti: deve essere obbligatorio. Inoltre, è previsto l’obbligo di rendere sistemiche sin dalla fase del progetto di fattibilità e in ogni momento successivo le indagini relative al comportamento energetico dell’opera, in particolare il contenimento dei consumi energetici.
Tra le novità più rilevanti affiorano: gare più veloci per provare a sbloccare il motore inceppato dei piccoli investimenti pubblici, ma allo stesso tempo con più garanzie di trasparenza e imparzialità nell’assegnazione di contratti, grazie alla norma che (in futuro) obbligherà le stazioni appaltanti a nominare il presidente di commissione tra esperti segnalati dall’Autorità Anticorruzione.
Il decreto arriva a un anno di distanza dalla riforma del sistema dei contratti pubblici varata con il Dlgs 50/2016. L’obiettivo è correggere le difficoltà riscontrate nei primi mesi di applicazione delle nuove regole.
Decreto correttivo codice appalti: le principali novità
1) Obbligo di parametri per i compensi dei progettisti;
2) Paletti meno rigidi per l’urbanizzazione;
3) Progetti: basta un nuovo ok per i pareri scaduti;
4) Incentivi per i servizi e i pagamenti ai tecnici della PA: ci saranno norme più stringenti per i pagamenti alle imprese dalla PA e le stazioni appaltanti dovranno usare specifici parametri per calcolare i compensi dei professionisti;
5) Gare “snelle” e più veloci per sbloccare i piccoli investimenti pubblici;
6) Qualificazione più leggera per le PA;
7) Non esiste più il collegio consultivo tecnico;
8) Più trasparenza: obbligo per le stazioni appaltanti di nominare il presidente di commissione tra esperti segnalati dall’Autorità Anticorruzione (ANAC).
>> CONSULTA LA PAGINA SPECIALE DEDICATA AL NUOVO CODICE APPALTI
Gli appalti pubblici dopo le ultime novità. Il decreto correttivo. I provvedimenti attuativi. La prima giurisprudenza sul d.lgs. n. 50/2016
Napoli, 20 aprile 2017
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