«Nel pubblico impiego 550 esuberi» Trasferte dimezzate: «Troppi furbi»

Fonte: Corriere dell'Alto Adige

BOLZANO – L’obiettivo numero uno è il taglio della spesa corrente, che oggi incide sul 60% del bilancio. Questo significa principalmente una cosa: diminuire il personale. Widmann lo andava dicendo da qualche mese, ieri Durnwalder ha dato un annuncio choc. «Ci siamo posti come obiettivo di ridurre la pianta organica di 550 posti nei prossimi cinque anni senza contare il taglio del 20% che abbiamo imposto ai contratti di collaborazione e consulenza, e l’abbattimento del 50% delle spese di trasferta. Per rispettare il patto di stabilità la Provincia dovrà risparmiare 50 milioni di euro, i Comuni altri 25 milioni e gli enti strumentali della Provincia 4,7 milioni». In realtà, da quanto precisa l’assessore Widmann i 550 «esuberi» non andrebbero solo presi tra i «provinciali» ma tra i circa 40.000 dipendenti pubblici attivi in provincia. L’annuncio secco di Durnwalder non può ovviamente non far infuriare i sindacati. «I tagli sono già in corso da anni – spiega Cornelia Brugger del settore pubblico impiego Cgil – e se si pensa di ridurre le trasferte inutili dei dipendenti ci può anche stare. Ma apprendere dai giornalisti che c’è un piano per ridurre di 550 unità la forza lavoro della Provincia è assurdo. Siamo stufi di questo modo di agire. Si continuano sistematicamente a violare i diritti sindacali. In una situazione normale un presidente della giunta, anche se deve in un qualche modo rispondere alle lobby economiche degli artigiani e degli imprenditori che da mesi chiedono tagli al personale, prepara un piano, convoca i sindacati e poi fa l’annuncio. E poi come vogliono farli questi tagli? Se si pensa di non sostituire chi va in pensione e di riorganizzare i servizi può avere un senso, ma ce lo dovrebbero preannunciare. In realtà ho il forte timore che, visti i numeri, si vada ad incidere sui molti contratti a tempo determinato che permettono il funzionamento di servizi sociali. I nostri rapporti con la Provincia sono già molto tesi, e questo modo di agire non fa che peggiorarli. A questo punto chiediamo che l’assessore Widmann ci convochi e ci dica che cosa hanno veramente intenzione di fare». «Ci sono molti settori – osserva Giovanni Pandini della Uil – dove in realtà c’è una situazione di sotto organico. Non è vero che da noi in percentuale i dipendenti pubblici sono più che altrove, ed inoltre noi siamo una Provincia autonoma che ha molte più competenze rispetto a quasi tutte le altre Regioni. I dipendenti pubblici sono stanchi di continuare a passare come i fannulloni che possono tranquillamente essere eliminati e tanto non cambia nulla. Non siamo in linea di principio contrari a che la Provincia pensi a risparmiare, ma dare delle cifre senza dire come e dove si può risparmiare non ha molto senso. Se in ufficio vanno in pensione due persone, magari quelle due persone devono per forza essere sostituite per garantire il servizio». La riflessione dell’as-sessore al personale Thomas Widmann è da imprenditore. «Dobbiamo tutti capire una cosa. Un’azienda che ha il 60% di spese correnti e che sa che il proprio bilancio andrà a diminuire, se non fa qualcosa, nel giro di qualche anno chiude. La spesa corrente cresce di anno in anno, per cui siamo obbligati, per il nostro futuro, ad agire. Per quanto riguarda i 4.200 dipendenti provinciali noi abbiamo già diminuito l’organico di 200 unità negli ultimi tre anni. Poi abbiamo 14 mila insegnanti nelle scuole materne, i 2.200 dei comprensori e dei Comuni, i 7.500 della sanità. Dobbiamo renderci conto che non abbiamo più i soldi che avevamo una volta. Le 550 unità di cui parla Durnwalder riguardano tutto il pubblico impiego». Un taglio del 50% delle trasferte dei dipendenti significa una sola cosa, che fino a «ieri» qualcosa non andava. «È così – ribatte Widmann – se un dipendente si muove per lavoro deve lavorare, non può fare passeggiate. Non è giusto nei confronti di chi lavora. Per cui d’ora in avanti si faranno solo trasferte necessarie e ci saranno molti più controlli. Io come il ministro Brunetta? Non so – ride?non mi era mai venuto in mente».

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