Il Piano vuole essere lo strumento per la gestione di un fenomeno complesso e si fonda su alcuni principi cardine: la proporzionalità dell’accoglienza dei migranti rispetto alla popolazione residente che, in linea di massima, si attesta su circa 2,5 posti di accoglienza ogni 1.000 residenti con i necessari correttivi per il piccoli Comuni e i Comuni capoluogo sedi delle città metropolitane e le zone terremotate; il coinvolgimento dei prefetti e delle istituzioni locali affinché i territori che accolgono siano esclusi da gare finalizzate ad acquisire strutture.
I Comuni che aderiscono alla rete SPRAR saranno, come da direttiva del Ministro, salvaguardati da ulteriori invii; il progetto è fondato sulla volontaria adesione delle Amministrazioni e presuppone il coinvolgimento – sulla base dell’Intesa della Conferenza Unificata del 10 luglio 2014 – delle Regioni che incontreranno il Ministro dell’interno nelle prossime settimane; a disposizione dei Comuni che aderiranno sono previsti incentivi di natura economica e, soprattutto, la garanzia di una proporzionalità delle presenze rispetto alla popolazione residente in un percorso che rende i Sindaci protagonisti delle scelte di programmazione del proprio territorio.
“Il Piano permetterà una distribuzione equilibrata dei migranti sul territorio nazionale – dichiarano il presidente dell’ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il delegato Immigrazione ANCI e sindaco di Prato, Matteo Biffoni – attraverso l’adesione volontaria dei Comuni alla rete SPRAR. Un’occasione per gli stessi Comuni per evitare invii di migranti in maniera massiva e non condivisa, ottenendo anche degli incentivi di natura economica”.
Per approfondire il tema consulta anche l’articolo Accesso alla rete di accoglienza SPRAR: le novità e le modalità di accesso in un video esplicativo.
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