Ecco la più verosimile ipotesi sul senso della mossa di Sergio Mattarella. Il suo penultimo avviso — l’ultimo potrebbe avere la solennità di un severo messaggio alle Camere, indicato da fonti parlamentari come probabile in caso di ulteriori inerzie — maturato su un sottinteso preciso. Questo: nessuna agenda politico istituzionale potrà contemplare il ritorno al voto se prima non sarà stato cambiato il sistema attraverso il quale dare la parola al popolo. Il presidente della Repubblica ha voluto ricordarlo a tutti “con un atto forte ma rispettoso delle prerogative del Parlamento”. Convocando in udienza Piero Grasso e Laura Boldrini e affidando loro il compito di rappresentare a senatori e deputati “l’urgenza di provvedere sollecitamente al compimento…
Mattarella: “La riforma elettorale è urgente”
La spinta del presidente della Repubblica, la Camera riparte: in Aula il 29 maggio
Corriere della Sera
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