Settembre segna per milioni di studenti il ritorno sui banchi, ma quest’anno con una novità che non possiamo ignorare: l’intelligenza artificiale (AI) è già parte integrante della vita quotidiana dei ragazzi. La usano per studiare, per informarsi e perfino come supporto emotivo. Ma sanno davvero utilizzarla in modo critico e consapevole?
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L’AI è già a scuola: perché la PA deve interessarsene
È questa la domanda che solleva l’ultimo numero della newsletter Legge Zero (curata dall’avv. Ernesto Belisario) che merita la massima attenzione anche da parte della Pubblica Amministrazione. Non si tratta, infatti, di un tema che riguarda soltanto la scuola: il modo in cui formiamo i cittadini di domani determinerà anche la capacità delle istituzioni di affrontare le sfide del digitale.
Negli Stati Uniti, la questione è ormai strategica. Il Presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo per integrare l’AI nell’istruzione, mentre la First Lady Melania Trump ha istituito una Task Force nazionale per l’educazione all’AI, accompagnata dal lancio del Presidential AI Challenge, una sfida che mira a coinvolgere studenti e docenti nella sperimentazione di applicazioni pratiche. Non è solo retorica: i giganti tecnologici hanno risposto concretamente. Microsoft, ad esempio, offre per un anno il suo Copilot AI gratuitamente a tutti gli studenti universitari americani, mentre Google ha messo a disposizione Gemini for Education in ogni scuola superiore, investendo 150 milioni di dollari in programmi dedicati.
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Insegnare a governare l’IA per il futuro delle istituzioni
Il punto centrale, come ricorda Belisario, non è vietare o temere l’AI, bensì insegnarla: fornire agli studenti strumenti critici, etici e tecnici per governarla, evitando che diventi un semplice surrogato del pensiero umano. Scrivere – come sottolinea un editoriale di Nature Reviews Bioengineering citato nella newsletter – significa pensare. Se deleghiamo interamente la scrittura (e quindi il ragionamento) alle macchine, rischiamo di compromettere creatività e responsabilità.
L’Italia non resta a guardare: il Ministero dell’Istruzione ha appena adottato le Linee guida per l’introduzione dell’AI nelle scuole, scelte non per vietare, ma per accompagnare l’uso consapevole di questi strumenti, nel rispetto del GDPR e dell’AI Act europeo.
Un passo concreto in questa direzione è stato il recente decreto ministeriale n. 166 del 9 agosto 2025, un provvedimento che formalizza l’introduzione etica dell’IA nel sistema scolastico. Questo decreto non è un semplice atto burocratico, è la cornice normativa che abilita un servizio digitale all’interno della piattaforma UNICA, concepita per fornire agli istituti scolastici strumenti e direttive per una didattica innovativa, inclusiva e sicura. Tra gli obiettivi principali di questa iniziativa spiccano la personalizzazione dell’apprendimento e il supporto ai processi amministrativi scolastici, due aspetti che promettono di migliorare l’efficienza e la qualità del servizio offerto. Il decreto sancisce inoltre la creazione di una mappa nazionale delle sperimentazioni AI nelle scuole, un’iniziativa che permetterà di monitorare e valorizzare le migliori prassi emergenti sul territorio.
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Guida pratica all’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione
L’Intelligenza Artificiale generativa è già entrata negli uffici pubblici, spesso in modo spontaneo e non regolato. Questo manuale offre alla Pubblica Amministrazione e a tutti i suoi addetti uno strumento operativo completo per affrontare le sfide portate da questa nuova tecnologia, evitando rischi e cogliendo tutte le opportunità.L’adozione dell’AI non può essere affidata al mero entusiasmo tecnologico né abbandonata alla frammentarietà di iniziative locali disconnesse. Al contrario, richiede una visione sistemica, una strategia di lungo periodo ed una leadership pubblica all’altezza della sfida. Ma, prima ancora delle soluzioni tecniche, serve un cambio di mentalità. Il futuro della PA digitale si costruirà sulla capacità di integrare l’innovazione senza rinunciare ai principi costituzionali e sarà plasmato quotidianamente da dirigenti, funzionari, tecnici e collaboratori che useranno la tecnologia non come fine, ma come mezzo per migliorare la qualità dell’azione amministrativa e rafforzare il legame fiduciario con i cittadini.Con un linguaggio chiaro e rigoroso, l’autrice guida enti, dirigenti, funzionari e responsabili digitali nell’adozione consapevole dell’AI, nel rispetto delle norme: AI Act, GDPR, Linee guida AgID.Il volume aiuta a:› capire cosa si può fare (e cosa no) con l’AI generativa› ridurre i tempi delle attività ripetitive senza compromettere legalità e trasparenza› formare il personale all’uso corretto degli strumenti AI› governare il cambiamento senza subirlo.Una guida indispensabile per una Pubblica Amministrazione moderna, competente, compliance e davvero digitale. Giovanna PanucciAvvocato esperto in privacy, protezione dei dati personali e intelligenza artificiale. DPO e AI Strategist, iscritta all’Albo dei Maestri della protezione dei dati & Data Protection Designer®, Founder di “Gladiatori Digitali”, la prima community italiana dedicata all’uso dell’AI generativa per professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni e ideatrice del concetto di “Legal Prompting”, il prompt engineering per il mondo giuridico.
Giovanna Panucci | Maggioli Editore 2025
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