Legittimità della sanzione disciplinare per video diffusi su Whatsapp da dipendenti pubblici

Analisi della sentenza del Consiglio di Stato (Sez. II), del 28 novembre 2023, n. 10177

15 Dicembre 2023
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È legittima l’applicazione della sanzione disciplinare all’assistente di polizia che diffonda, sull’applicazione di comunicazione telematica Whatsapp, un video in cui egli era visibile mentre correva nudo di sera tra la neve in un bosco; tale comportamento è infatti idoneo a determinare un discredito per l’amministrazione. Ad affermarlo è la sentenza del Consiglio di Stato (Sez. II), del 28 novembre 2023, n. 10177.

Il caso

Il procedimento trae origine dal ricorso presentato da un assistente capo coordinatore della Polizia di Stato dinanzi al TAR del Friuli Venezia Giulia per l’annullamento del decreto del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza con cui gli era stata applicata la deplorazione, emessa nei suoi confronti ai sensi dell’art. 5 del d.P.R. 737/1981 in conseguenza di un video diffuso su Whatsapp.

I rilievi dei giudici

I giudici evidenziano che “le norme relative al procedimento disciplinare sono necessariamente comprensive di diverse ipotesi e, pertanto, spetta all’amministrazione, in sede di formazione del provvedimento sanzionatorio, stabilire il rapporto tra l’infrazione e il fatto, il quale assume rilevanza disciplinare in base ad un apprezzamento di larga discrezionalità”.

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