A confermarlo, Antonio Naddeo, capo Dipartimento della Funzione pubblica guidata da Patroni Griffi, in seguito al tavolo aperto con le parti sociali sulla legge finanziaria di previsione per il prossimo biennio.
La certezza del provvedimento dovrebbe arrivare già venerdì, quando verrà convocato il nuovo Consiglio dei ministri, nel corso del quale sarà presentato l’emendamento alla legge stabilità che dovrebbe prorogare i contratti di un ulteriore semestre.
Secondo alcuni studi, la popolazione dei lavoratori con contratti a termine nel pubblico impiego si attesterebbe a circa 250mila unità, gran parte dei quali ha il proprio rapporto in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Tra questi, la fetta maggiore riguarda i docenti scolastici, una quota di oltre 135mila lavoratori che vedono la conclusione del contratto, cui si aggiunge, in ordine di grandezza, il personale delle Regioni, di circa 50mila precari, della Sanità, 35mila, nei vari organi dello Stato, 14mila, negli enti a statuto speciale, 12.760 e nei Vigili del Fuoco, 3600.
Insomma, un esercito che, per quantità e categorie, ricorda da vicino l’enorme platea degli esodati, che si attesterebbe, secondo le stime dell’Inps, a svariate centinaia di migliaia di persone.
Il governo, insomma, vuole varare un nuovo provvedimento per un altro numero ingente di cittadini alle prese con l’insicurezza sociale: questa volta, nel mirino sono però i contratti a termine della p.a., che investono una popolazione anagraficamente più giovane.
La Cgil rivendica di aver spinto in maniera decisiva per l’approdo della misura di salvataggio: “Un risultato positivo e utile frutto della nostra iniziativa”.
A prendere al parola, a nome dell’organizzazione sindacale, Michele Gentile, responsabile settori pubblici della Cgil nazionale: “In attesa di leggere il testo della proroga e dell’accordo quadro – dichiara – salutiamo questo come un risultato positivo e utile, frutto della nostra iniziativa, che permette di costruire un percorso che per quanto ci riguarda prevede la stabilità dei precari della p.a.”.
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