Leggi tutte le novità inerenti alla Legge di Bilancio 2026 con il nostro speciale
La Legge di Bilancio 2026 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025 e trasmessa al Parlamento per l’iter di approvazione, che dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2025, come previsto dalla normativa vigente. La manovra si inserisce in un quadro di prospetto finanziario dello Stato e prevede lo stanziamento di un ammontare di risorse pari a 18 miliardi medi annui. Lunedì 3 novembre scorso sono partite ufficialmente le audizioni preliminari in Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera.
Indice
Un recap delle principali novità
Le Legge di Bilancio del 2026 vanta tra le sue novità l’abbassamento dell’aliquota IRPEF nello scaglione tra i 28mila e i 50mila euro di reddito, dal 35% al 33% e la revisione della metodologia di calcolo dell’ISEE e la sterilizzazione dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile per i lavoratori impegnati in attività usuranti e gravose a partire dal 2027 (per le altre categorie, l’aumento sarà di un solo mese nel 2027 e di due mesi nel 2028). Tra le vecchie norme, particolarmente attese erano la conferma alla disciplina che norma il bonus di ristrutturazione sulla prima casa al 50% e la flat tax al 15% per i redditi da lavoro dipendente o da pensione fino a 35mila euro, ancora; la “Carta dedicata a te” rinnovata per il 2026 e il 2027 e il bonus mamme.
Aggiunte e mancanze sulla Manovra del 2026
L’aggiunta più rilevante dalla prima bozza al successivo passaggio: il testo bollinato dalla Ragioneria dello Stato, è il fondo per i Comuni con un ammontare di 50 milioni nel 2027 che raggiungeranno i 100 milioni annui dal 2028 volti a sostenere il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024, mossa che ha ottenuto il risultato sperato con la recente sigla alla pre-intesa del CCNL Funzioni Locali che in data 3 novembre ha convinto anche il sindacato Uil concludendosi in un accordo e lasciandolo solo la Cgil tra i contrari.
Tra le mancanze, due grandi spettri: nessuna riforma in merito alla crisi abitativa nonostante le pressioni esercitate dal presidente di Confindustria Assoimmobiliare che aveva avanzato sei proposte normative, di taglio fiscale, con l’obiettivo di favorire l’investimento dei capitali privati in interventi di edilizia residenziale, proposte di cui non c’è traccia nella Manovra.
E, altro tasto dolente, la sanità. Seppur finanziata e sebbene il finanziamento incrementi i fondi di 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi a decorrere dal 2027, la sanità si rileva ancora un anello debole dello scompartimento pubblico con una mancanza di fondi e misure sufficienti per finanziare le assunzioni che servirebbero e migliorare consistentemente trattamenti in favore del personale sanitario. Producendo conseguentemente ciò che si traduce nelle ultime ricerche condotte che attestano una situazione sempre più critica in Italia: la rinuncia alle cure mediche, un fenomeno preoccupante e in crescita.
Le audizioni preliminari
Le Audizioni preliminari per l’esame della legge di bilancio 2026 iniziano in data 3 novembre, mentre martedì saranno accolti i rappresentanti dei sindacati; mercoledì sarà il turno di ANCI, UPI, UNCEM, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e giovedì i rappresentanti di ISTAT, CNEL; Banca d’Italia; Corte dei conti; Ufficio parlamentare di bilancio mentre al pomeriggio sarà in audizione il ministro dell’economia e delle finanze, Giorgetti.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento