Legge di Bilancio 2017, ok nel voto finale: il testo definitivo

La Legge di Bilancio 2017 è legge. Il Senato ha dato l’ok definitivo con 166 voti favorevoli, 70 contrari e 1 astenuto.

Si è così concluso l’iter iniziato questa mattina alle 9,30 nell’aula del Senato con l’apertura della procedura per il voto di fiducia sull’articolo 1 del disegno di legge  che contiene la Manovra 2017.  Dopo l’approvazione, il premier Renzi ha ufficializzato le sue dimissioni.

Consulta il testo della Legge di Bilancio 2017.

PER APPROFONDIMENTI SUL TESTO DELLA LEGGE DI BILANCIO 2017
>> Consulta il Dossier n. 395/5 – Legge di Bilancio 2017. Quadro di sintesi degli interventi – A.S. 2611 redatto dal Servizio Studi, aggiornato a dicembre 2016.

>> Consulta la Nota di lettura n. 155 – A.S. 2611: “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019” (Approvato dalla Camera dei deputati) aggiornato a dicembre 2016.

>> Consulta la Documentazione di finanza pubblica – n. 16 – “Legge di Bilancio 2017 Effetti sui saldi e conto risorse e impieghi” – A.S. 2611, redatta dal Servizio del Bilancio.

Legge di Bilancio 2017: il punto di vista di UPI e ANCI sulla approvazione “lampo” della Manovra
La crisi di governo post referendum velocizza eccessivamente l’iter di approvazione della Manovra 2017 (vedi sopra, ndr), lasciando nodi irrisolti per gli Enti locali. “Il dialogo dell’ANCI con il Governo e i gruppi parlamentari, in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio, ha consentito nelle scorse settimane di raggiungere importanti risultati a favore delle autonomie locali. Riteniamo e auspichiamo che ora quel percorso – che necessitava di una conclusione su importanti questioni rimaste irrisolte – sia portato a compimento”. Ad affermarlo è il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, che auspica: “Il Governo vari un decreto legge che contenga la soluzione ai nodi ancora aperti, in modo che il confronto di merito possa proseguire con l’esecutivo e con le forze parlamentari”.
“Vanno eliminati i tagli a carico delle Città metropolitane e delle Province, affinché questi enti possano garantire – prosegue il numero uno dell’ANCI – i servizi essenziali loro affidati; va garantito l’innalzamento del 75% del turn over del personale in tutti i Comuni. Sono necessarie inoltre – conclude – modifiche fondamentali delle norme relative al sistema di perequazione per il riparto del Fondo di solidarietà comunale, insieme al necessario slittamento al 31 marzo del termine di approvazione dei bilanci”.

Dal canto suo, mediante comunicato del 6 dicembre 2016 l’Unione delle Province d’Italia (UPI) rende noto che: “La decisione di porre la fiducia sulla Legge di Bilancio non consentirà al Parlamento di affrontare le questioni riguardanti l’intero sistema degli Enti locali – Province, Città metropolitane e Comuni – che erano state lasciate indietro con l’intenzione di portare questi temi alla discussione in Senato. È necessario che il Governo intervenga con un provvedimento d’urgenza per adottare quelle misure correttive che, nel confronto avuto in queste settimane, erano state individuate quali interventi urgenti a garanzia dei servizi essenziali erogati dalle Province”. Lo chiede il Presidente dell’UPI Achille Variati, sottolineando in particolare gli interventi prioritari, a partire dall’eliminazione dei tagli previsti per il 2017 su Province e Città Metropolitane, dall’assegnazione a questi enti di risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali e delle scuole superiori, dalla possibilità per quest’anno di approvare bilanci solo annuale e di usare eventuali avanzi di amministrazione per garantire gli equilibri, dalla opportunità di spostare l’approvazione del bilancio oltre la data del 28 febbraio fissata dal testo della Legge di Bilancio. “Sono misure minime indispensabili, come sanno bene sia Governo che Parlamento, senza le quali nessuna Provincia sarà in grado di predisporre i bilanci per il 2017, con la conseguente interruzione dell’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini”.

È inoltre evidente come, oltre al pacchetto di norme per gli Enti locali, anche le correzioni al “pacchetto previdenza” al rifinanziamento di 50 milioni del fondo per i danni ambientali prodotti dall’Ilva di Taranto, le ulteriori semplificazione ai bilanci delle imprese,  l’ampliamento dell’Ecobonus e del Sismabonus agli incapienti e lo sblocco del turn over in alcune amministrazioni dovevano essere presenti tra gli emendamenti alla legge di Bilancio che il Senato avrebbe dovuto introdurre in seconda lettura sulla base dei vecchi accordi di maggioranza pre-referendum e che ora restano al palo.

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